ROMA - Russia sino al Pacifico, il Giappone, gli Stati Uniti, per rientrare in Europa a Lisbona e ora proseguire verso l'Isola di Man, il giro del mondo Ducati Globetrotter 90 rientra in Europa per la sua sesta tappa. A ogni traguardo un nuovo centauro alla guida di una Multistrada 1200, nei luoghi cari alla storia del brand italiano, a testimoniarne l'internazionalità. Ora tocca all'inglese Hugo Wilson saltare in sella alla due ruote emiliana, dopo che il globetrotter australiano Steve Fraser le ha fatto attraversare il Nord America da Cincinnati a New York, percorrendo 4.200 chilometri in diciassette giorni e passando dal circuito di Daytona, in Florida, teatro di due famose vittorie Ducati. Si tratta dei successi del 1959 con Franco Farnè in sella alla 125 Desmo VI e di quello del 1986 con Marco Lucchinelli, sulla Ducati 750 F1 nella ''Battle of the twins''. Passaggio obbligato nel New Jersey, a Summit, per ricordare il segnale radio captato dall'Europa nel 1924 e lanciato da Bologna da Adriano Cavalieri Ducati, per la prima trasmissione intercontinentale a onde corte effettuata con un minuscolo apparecchio artigianale da 100 Watt.
Il nuovo tedoforo, Wilson, è un cinquantaquattrenne giornalista, scrittore e fotografo: nella tappa del rientro in Europa passerà da Silverstone, dove il grande Mike Hailwood nel 1960 vinse nello stesso giorno con Ducati due gare di due classi diverse. Da lì raggiungerà Donington, dove il 3 aprile 1988 si disputò la prima gara in assoluto del mondiale Superbike, vinta da Marco Lucchinelli sulla 851 SBK. Infine, arrivo di tappa nell'Isola di Man, teatro nel 1978 di un'emozionante vittoria del Tourist Trophy di Hailwood, con la Ducati 900 SS TT IOM.
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