Scienziati australiani hanno prodotto una nuova tecnologia in grado di processare anche plastica che finora non può essere riciclata, per produrre carburanti, bitume e nuova plastica senza ricorrere ad altissime temperature. La tecnologia impiega un reattore idrotermico catalitico (Cat-HTR) ed è stata sviluppata da Len Humphreys, direttore dell'azienda di riciclaggio Licella, e dal docente di chimica della Sydney University Thomas Maschmeyer. Il reattore Cat-HTR impiega una forma di riciclaggio chimico che modifica la struttura della plastica a livello molecolare, usando acqua bollente ad alta pressione per trasformarla in petrolio. "Si tratta di riconvertire questi materiali nelle sostanze chimiche e nei liquidi da cui provengono, che possono essere trasformati in bitume, carburante e in differenti tipi di plastica" ha detto Humphreys all'emittente nazionale Abc. La tecnologia è differente da quelle esistenti per ritrasformare la plastica in petrolio, come la pirolisi, in cui i materiali sono riscaldati ad altissime temperature. A differenza del tradizionale riciclaggio fisico, non richiede cha la plastica sia separata secondo tipo e colore, e permette anche di riciclare più e più volte i prodotti in plastica. Dopo aver sperimentato la tecnologia per l'ultimo decennio in un impianto pilota a nord di Sydney, la Licella è pronta a presentare l'idea al mercato e ha in programma di aprire il suo primo impianto commerciale in Gran Bretagna dove - spiega Humphreys - la politica ambientale e i sussidi governativi sono molto più favorevoli che in Australia. L'impianto potrà processare circa 20 mila tonnellate di plastica l'anno, una frazione tuttavia minima dei rifiuti prodotti. "Il problema maggiore da affrontare è il consumo eccessivo di plastica", ha osservato.