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Ecco Dream car impara a guidare da sola, anche nel 'sonno'

Prototipo ZF per il CES è dotato di intelligenza artificiale

Redazione ANSA ROMA
(ANSA) - ROMA, 22 DIC - All'apparenza la ''Dream Car'' di ZF sembra una semplice Opel Astra station wagon, in realtà, sotto le forme convenzionali della famigliare con il logo del Fulmine sul cofano si nascondono alcuni fra i sistemi più avanzati al mondo in fatto di mobilità. Il prototipo messo a punto dall'azienda tedesca, in premiere al prossimo CES di Las Vegas (9-12 gennaio) è, infatti, un veicolo dotato di intelligenza artificiale che è capace di imparare in autonomia a guidare, anche quando è a ''riposo'', o come dicono i tecnici della ZF, ''sta sognando''. Per farlo il suo ''cervellone'' sfrutta i dati provenienti da altri veicoli. Questa macchina laboratorio presenta, inoltre, numerosi dispositivi innovativi per la mobilità del futuro, connessa e digitale. Tra l'altro è predisposta per superare i livelli 3 e 4 della guida automatizzata, quelli, cioè, in cui la macchina è in grado di muoversi da sola e al conducente è richiesto solo di rimanere vigile sulla strada. Il punto di forza della Dream Car è la scatola di comando ProAI con funzionalità di intelligenza artificiale, messa a punto dalla ZF in sinergia con il partner NVIDIA: prevede sia hardware sia software modulari, così da poter essere adeguati tanto al tipo di applicazione montata quanto al livello di automazione desiderato. La grande particolarità del sistema è che, appunto, è in grado di apprendere a ''distanza'', anche quando la vettura non si trova su strada. Un esempio sarà fornitpo proprio al CES: allo stand, la ZF alimenterà il veicolo con dati provenienti da sensori montati su un veicolo in circolazione in Germania, a Friedrichshafen. Saranno inviati in tempo reale. La scatola di comando ZF ProAI montata sul prototipo esposto a Las Vegas interpreterà questi dati e a sua volta invierà i comandi di guida corretti a sistema di propulsione, sterzo e freni. Al riguardo i tecnici dell'azienda chiariscono: ''Il veicolo - e in particolare ZF ProAI - interpreta i dati in tempo reale come se stesse percorrendo quel particolare tragitto. Le sue azioni, come sterzare, frenare e accelerare, avvengono esattamente a una distanza di 9.200 chilometri - come se l'autovettura sognasse di viaggiare in un altro continente. Con l'importazione di questi dati, provenienti dai sensori, è possibile istruire gli algoritmi di IA. Il veicolo 'impara' a interpretare il traffico senza essere in strada. I valori acquisiti con l'esperienza potranno poi essere trasferiti da veicolo a veicolo''. Nell'annunciare la presenza del prototipo alla kermesse statunitense dell'elettronica, Konstantin Sauer, amministratore delegato di ZF, ha voluto sottolineare come il futuro legato all'applicazione di queste tecnologie sia ormai prossimo: ''In occasione di CES 2018, presenteremo soluzioni quasi pronte per la produzione in serie. Con la nostra 'Vision Zero' - ha dichiarato -, ci siamo impegnati nello sviluppo della guida autonoma, in quanto a lungo termine ciò potrà contribuire a ridurre sensibilmente il numero di incidenti''.

Tra le altre novità annunciate per il CES dalla ZF, da segnalare un volante innovativo, capace di interpretare i gesti del conducente e di fornirgli un feedback grazie a un display grafico con illuminazione adattiva e un servizio per il micropagamento Car eWallet che permette ai veicoli di pagare in modo automatico alcuni servizi, per esempio il parcheggio.(ANSA).

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