Aveva incassato 400 mila euro senza dichiararli al fisco, ma l'evasore, un imprenditore livornese di 33 anni che vende ricambi di auto e scooter su Internet, è stato scoperto dalla guardia di finanza dopo un controllo mirato. I sospetti sono nati quando gli investigatori del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno scoperto che il 33/enne, era destinatario di un alto numero di versamenti, fatti dai suoi clienti su carte di credito ricaricabili intestate a lui e alla moglie. Complessivamente, nel corso di 3 anni, il 2016, il 2017 e il 2018, l'attività svolta ha determinato un'evasione di imposte, tra Irpef, Irap ed Iva, pari a 200 mila euro.
Passando al setaccio i conti e le posizioni bancarie dell'imprenditore e del coniuge, una coetanea anche lei di Livorno, è emerso che la metà delle vendite non veniva fatturata e, non apparendo nella contabilità ufficiale, non veniva dichiarata. Le ricariche sulle Postepay si riferivano, come accertato dalle Fiamme Gialle, ai pagamenti effettuati dagli acquirenti dei ricambi e degli accessori messi in vendita dall'imprenditore attraverso il suo sito Internet, noto tra gli appassionati del 'tuning', ossia quelle operazioni di personalizzazione ed elaborazione dei veicoli, a 2 e a 4 ruote, rispetto alla configurazione standard delle case produttrici.
Diversi gli accessori offerti in evasione delle tasse tramite vendite on line, anche sfruttando le capacità di consegna veloce oggi disponibili, che non venivano fatturate o rendicontate con l'emissione di scontrini o ricevute fiscali: dal pomello in radica di noce del cambio, al subwoofer sotto il sedile, dalle "minigonne" e alettoni posteriori all'allargamento dei parafanghi, dall'oscuramento dei cristalli e sostituzione dei gruppi ottici, alla rimappatura della centralina elettronica