La Citroën 2 Cavalli puoi metterla in moto con la manovella, come le automobili dei film muti. C'è un buco apposta davanti al cofano. È facile, ma da qualche decennio a questa parte non c'è prova che qualcuno abbia osato tentarci. Però, sapere che si può fare dà una certa tranquillità.
La 2 Cavalli ha una presa d'aria sopra il cruscotto che d'estate la apri e nell'abitacolo c'è corrente. D'inverno però ci passa l'acqua. Hai voglia a chiudere, stringere, mettere guarnizioni. Dentro la 2 Cavalli d'inverno piove.
I tergicristalli della 2 Cavalli vanno a una sola velocità. Se la pioggia è debole va bene. Se è forte devi imparare la guida d'istinto. È un po' rischioso, ma in fondo è divertente.
Oltre a quello che avvia i tergicristalli, sul cruscotto della 2 Cavalli Charleston c'è un solo altro pulsante. Serve ad azionare la spia dell'olio dei freni. È un test. Se la lucina si accende vuol dire che la spia funziona. Le auto del terzo millennio hanno mille pulsanti. Ma quello lì no. Viene da pensare che l'apprensione della Citroen per la spia dell'olio dei freni fosse un attimo fuori misura.
Nella 2 Cavalli c'è una levetta che se la sposti sul pallino rosso fa entrare aria calda. Tutti credono che sia impossibile aver caldo nella 2 Cavalli quando è inverno. Sbagliano. Continua a piovere dentro, gli spifferi non demordono, ma fa caldo.
La 2 Cavalli ha le ruote fini ed è alta. Volendo in curva fa delle derapate che nemmeno Valentino Rossi. Solo che Valentino Rossi le fa a 200 chilometri all'ora. La 2 Cavalli anche a 30.
Il cambio a manico d'ombrello della 2 Cavalli ha la retro dove tutte le altre hanno la prima. Il neofita che esce dal parcheggio sovrappensiero di solito poi deve discutere col proprietario dell'auto che era ferma dietro. Il neofita è quello nel torto.
La 2 Cavalli ha il cappotto per il motore, ché l'inverno un po' lo soffre. Quando le temperature si abbassano, bisogna mettere l'apposita mascherina sulla griglia davanti al cofano, la stessa dove c'è il buco per la manovella. A quel punto, i due cilindri, riconoscenti per la premura, tornano a pulsare baldanzosi.
Qualcuno continua a scambiare la 2 Cavalli con la Dyane. Ora, per l'amor del cielo, è vero che anche Bobby Solo ha fatto cose buone. Ma Elvis era tutta un'altra cosa.
70 anni di Citroen 2CV
La storia della Marca Citroën: la 2CV
Il progetto della 2CV aveva preso il via nel lontano 1936 con il nome in codice di T.P.V. (Toute Petite Voiture). L’obiettivo era quello di creare una vettura semplice, affidabile ed economica adatta a tutta una fascia di automobilisti che avevano esigenze diverse da quelle urbane: curati di campagna, medici condotti, veterinari e per… “trasportare una coppia di contadini, un barilotto di vino o cinquanta chili di patate ed un paniere di uova attraverso un campo arato senza romperne uno”, come recitava il capitolato sottoposto ai progettisti! Presentata al Salone di Parigi nel 1948, la piccola, grandissima Citroën 2CV ha fatto tutto ciò che doveva e molto di più: ha girato il mondo innumerevoli volte, ha popolato e colorato i sogni di generazioni di proprietari, è stata un nido d’amore, un veicolo da lavoro, ha attraversato deserti e mille altre cose ancora. Una vettura di grande successo che fu prodotta fino al 1990 in oltre 5 milioni di esemplari, se si considerano anche le derivate. Ancora oggi, ritroviamo lo stesso spirito, la stessa gioia di vivere, l’audacia e la creatività della 2CV nei valori che fanno parte del DNA della Citroen.