(JAMA) e in programma per il prossimo 24 ottobre, con chiusura il 12 novembre, si annuncia come una preoccupante conferma della crisi che stanno vivendo tutte le manifestazioni espositive di tipo tradizionale dedicate ai motori. Nonostante l'importanza del mercato del Giappone nel panorama mondiale delle auto e delle due ruote, e soprattutto dell'altissimo livello delle tecnologie che nascono nel Paese del Sol Levante e che vengono trasferite a tutto il mondo, al prossimo Tokyo Motor Show saranno presenti quasi esclusivamente marche locali (Dahiatsu, Honda, Lexus, Mazda, Mitsubishi, Nissan, Suzuki, Toyota) con la sola eccezione - in base all'elenco fornito ieri da JAMA - delle 'occidentali' Alpina, Alpine, Mercedes, Renault e Smart. Una vera 'debacle' che - sotto il grande ombrello del titolo Open Future - verrà mimetizzata all'interno di un totale di 186 espositori provenienti da 7 Paesi, spaziando dalle organizzazioni industriali e scientifiche al mondo dell'elettronica e a quello dei videogiochi. Uno spostamento del baricentro verso l'high tech digitale che, in parte, si ricollega al fenomeno Sema di Las Vegas (nato e prosperato come Consumer Electronics Show ma diventato uno dei più importanti Saloni dell'Auto al mondo) e che conferma un trend già cavalcato anche dai big del settore espositivo - Parigi, Francoforte, Detroit e Ginevra - non solo per occupare spazi con aziende non auto ma per attirare il pubblico più giovane, e più interessato a smartphone e al mondo virtuale. Tra le novità del prossimo Tokyo Motor Show, che si svolgerà coinvolgendo le due aree di Ariake e Aomi nel complesso espositivo denominato Tokyo Big Sight, c'è anche una vasta zona all'aperto in perfetto stile Salone del Valentino, un format ormai copiato da altri organizzatori, compresi quelli del North American International Auto Show di Detroit, spostato da gennaio a giugno. Questa zona, denominata Open Road, offrirà esperienze diversificate (compreso il food) sarà accessibile al pari di altri sezioni del Salone, senza dover pagare il biglietto e questo dovrebbe aiutare gli organizzatori a incrementare il numero dei visitatori. (ANSA)