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Dieselgate: Tar, ok a maximulta Antitrust di 5 milioni a Volkswagen

Confermata sanzione per uso software illegale per emissioni

Redazione ANSA

Il Tar del Lazio ha confermato la maximulta da cinque milioni di euro inflitta nell'agosto 2016 dall'Antitrust a Volkswagen per aver commercializzato in Italia auto diesel omologate attraverso il software in grado di alterare i dati dei test sulle emissioni che è stato al centro dello scandalo 'Dieselgate'. Nella sua decisione il Tar del Lazio ha respinto il ricorso dell'azienda automobilistica.

La multa inflitta dall'Antitrust italiana è il massimo edittale ed è stata decisa dopo segnalazioni di alcune associazioni di consumatori e da informazioni acquisite d'ufficio dall'Antitrust in ordine a quanto all'epoca riscontrato dall''EPA' - l'agenzia federale americana sull'ambiente - in merito all'installazione di un software ('defeat device') su alcuni motori diesel, in grado di diminuire le emissioni inquinanti in sede di sola omologazione ma non in normali condizioni di marcia.

Il procedimento si concluse con il provvedimento sanzionatorio poi contestato davanti al Tar con molteplici motivi di censura. Per i giudici "non rileva il primo profilo del motivo di ricorso legato a contestare l'esistenza di un comportamento doloso in base all'affermazione contenuta nel provvedimento impugnato secondo cui VW avrebbe 'deliberatamente installato' il sistema in questione, in quanto, dal contesto dello stesso, è agevolmente ricavabile che è l'assenza del normale grado di diligenza richiesto a un costruttore 'leader' di mercato a essere stato posto alla base della sanzione".

D'altro canto, secondo il Tar "la stessa Vw aveva ammesso di aver commesso un grave errore compromettendo il rapporto di fiducia con i consumatori e tale profilo assume rilievo dirimente ai fini della consumazione dell'illecito consumeristico, perché è proprio la 'fiducia' nel marchio, soprattutto se altamente consolidato come quello delle ricorrenti, che induce a scelte di mercato determinate".

Parimenti non convincenti poi sono state ritenute le tesi "secondo cui i dati contenuti nel certificato di conformità e nella carta di circolazione in merito al rispetto dei dati di emissione non influenzerebbero il consumatore, perché in suo possesso solo dopo l'acquisto del veicolo"; sul punto, i giudici hanno osservato che "tale prospettazione appare paradossale" essendo proprio "l'inattendibilità dei dati divulgati a essere stata oggetto di sanzione". Alla fine, per il Tar "l'Autorità ha quantificato la sanzione pecuniaria in modo proporzionato e conforme alle disposizioni legislative di riferimento".

Codacons, bene Tar su Volkwagen, ma multa irrisoria

Soddisfazione è stata espressa dal Codacons per la decisione del Tar del Lazio di confermare la multa Antitrust a Volkswagen per la vicenda denominata 'Dieselgate'. "Bene la decisione del Tar del Lazio - si legge in una nota - Tuttavia, si tratta di una sanzione irrisoria lontana dalle pesanti punizioni inflitte alla casa automobilistica da paesi come Stati Uniti e Germania. Cinque milioni di euro di multa - commenta il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - non sono nulla rispetto alle maxi-sanzioni inflitte all'estero nei confronti di Volkswagen, e che ammonterebbero ad un totale di circa 8,5 miliardi di euro tra sanzioni pagate e quelle da versare tra il 2019 e il 2020". "Il Governo italiano è rimasto immobile dinanzi allo scandalo 'Dieselgate' che ha coinvolto migliaia di automobilisti - continua - e prodotto danni all'ambiente, e l'Italia è tra i pochi Paesi a non aver adottato punizioni nei confronti della società. Solo grazie alla battaglia avviata dal Codacons si è arrivati al procedimento penale aperto dal Tribunale di Verona, inchiesta tuttora aperta e che potrebbe aprire la strada ai risarcimenti in favore degli automobilisti, che sono già parte civile attraverso la nostra associazione".

Unc, da Tar ottima notizia, vittoria consumatori

La conferma della multa da 5 milioni di euro decisa dal Tar del Lazio nei confronti di Volkswagen per lo scandalo 'Dieselgate', è stata definita dall'Unione Nazionale Consumatori "un'ottima notizia; una vittoria per i consumatori". Per il presidente Unc, Massimiliano Dona, si tratta di "un fatto importante, considerato che la sanzione era pari al massimo edittale. Certo il legislatore farebbe meglio a eliminare del tutto i tetti, stabilendo il principio che le multe devono sempre essere superiori all'illecito guadagno e commisurate al fatturato dell'azienda. Ma cinque milioni di euro sono comunque una sanzione importante e significativa. Il rischio era che venisse ridotta dal Tar".

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