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Arriva KeyJack, protegge le chiavi dell'auto dai ladri

Sistema impedisce ogni 'dialogo' con antenne o device

Redazione ANSA

ROMA - Proteggere la chiave dell'auto e la carta di credito da ogni tentativo di clonazione. Con questo obiettivo LoJack Italia ha lanciato sul mercato LoJack KeyJack, un 'key e card protector', costruito con materiali che si ispirano alla 'gabbia di faraday', a prova di cyber ladri in cui tenere al sicuro la chiave della propria auto quando non viene utilizzata.

Grazie al tessuto speciale di cui è composta, KeyJack è in grado di proteggere le smart key e di evitare che malintenzionati possano rilevare il loro segnale eludendo il sistema di accesso a bordo e di accensione dell'auto, secondo una tecnica di furto già molto diffusa in Europa e in via di sviluppo anche in Italia. KeyJack può essere utilizzata anche per custodire la carta di credito, evitandone la clonazione.

KeyJack si presenta come un argine all'innovativo metodo di furto denominato 'relay attack' che non prevede il contatto fisico con la vettura, ma l'uso di due ripetitori in radiofrequenza, che consentono di far 'rimbalzare' la comunicazione tra l'auto e la sua chiave anche quando questa è a distanza. In questo modo il veicolo viene di fatto 'ingannato', facendo risultare la presenza della chiave per la normale procedura di autenticazione, quando in realtà essa è fuori portata. Il sistema richiede la presenza di due soggetti (uno nei pressi della chiave e l'altro nelle vicinanze della vettura) e sfrutta le debolezze dei software delle case costruttrici. A questo nuovo procedimento di sottrazione contactless se ne è aggiunto, più di recente, un secondo ancor più incisivo e pericoloso che prevede l'uso di potenti device in grado di captare a distanza i codici della smart key, in alcuni casi oltrepassando anche le mura dell'abitazione, e di immagazzinarli per il successivo uso criminale.

Secondo le ultime analisi condotte da LoJack oggi in Italia le pratiche tradizionali di furto d'auto stanno gradualmente cedendo il passo a nuove modalità hi-tech: ad esempio quasi il 25% dei furti di SUV (oltre 4.600 episodi nel 2017) viene compiuto anche grazie all'utilizzo di un dispositivo tecnologico. Infatti, oltre al 'classico metodo' con cui vengono clonati bancomat e carte di credito presso gli sportelli ATM (per cui sono sufficienti una micro telecamera nascosta e uno skimmer, ovvero un hardware camuffato che legge la carta), oggi è sufficiente passeggiare per strada con la carta di credito conctactless custodita nel portafoglio per rischiare che i malviventi la clonino.

Come avviene il furto dei codici senza alcun contatto? La clonazione è possibile grazie alla violazione delle due tecnologie Radio-Frequency IDentification (RFID), alla base dei pagamenti con carte di credito contatcless che consentono di completare un acquisto semplicemente posizionando la carta vicino al POS (point-of-sale), ossia l'apparecchio per le transazioni attualmente in uso in quasi ogni esercizio commerciale, e Near-field Communication (NFC), utilizzata per i pagamenti mediante smartphone. Attraverso un apposito device che utilizza le stesse tecnologie, il criminale è in grado di attivare e hackerare la carta (questo tipo di attacco è anche noto come side-channel), anche a qualche metro di distanza in un luogo pubblico, e carpirne così i dati segreti.

KeyJack di fatto isola la carta di credito, impedendo il dialogo con qualsiasi antenna o device nelle vicinanze.

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