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The elegance of speed, la storia di Firenze vista dall'auto

Mostra a Palazzo Pitti dedicata a auto, corse e piloti

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 18 GIU - Dalle gare sulle strade più belle della Toscana ai Concorsi di eleganza al Giardino di Boboli passando per la storia della città di Firenze fra il 1934 e il '65. Questo e molto altro è racchiuso in 'The elegance of speed', la mostra che raccoglie nelle sale di Palazzo Pitti, grazie alla volontà di Eike D. Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, novanta scatti tratti dall'Archivio Foto Locchi. La mostra, diretta da Alessandra Griffo e curata da Alessandro Bruni, Erika Ghilardi e Matteo Parigi Bini, ripercorre le tappe di una vicenda tutta toscana; secondo Eike Schmidt ''viene spontaneo, guardando le foto dei primi bolidi, osservandone il design e la sua evoluzione, con le curve della scocca che si fanno via via sempre più morbide e slanciate, pensare a quello che stava accadendo nel mondo della scultura contemporanea, e alla sua interazione estetica con l'industria automobilistica. Ma quale dei due campi guarda all'altro? Difficile determinare, specie nel periodo futurista, a quanto ammonti il debito del Boccioni di Forme uniche della continuità nello spazio (1913) verso gli esemplari di locomozione più sofisticati prodotti in quegli anni, ad esempio l'Itala 35/45 HP - quella del raid Pechino-Parigi del 1907 - , o l'elegantissima Rolls-Royce Silver Ghost''.

Articolata in tre sezioni, la mostra rievoca un periodo di grandi trasformazioni anche nella viabilità cittadina e nella storia di Firenze.

La prima sezione è dedicata alle corse che attraversavano le dolci curve del paesaggio toscano e che hanno segnato la storia dell'agonismo automobilistico. Nasce in Toscana una rete di competizioni (Circuito del Mugello, Coppa della Consuma, Circuito delle Cascine, Circuito di Firenze, Firenze-Fiesole) che accendono la passione per la velocità e per l'abilità dei piloti. Ai piloti (in mostra anche alcuni cimeli come caschi e tute, insieme a un bolide in miniatura che Ferrari preparò per il figlio Piero nelle officine di Maranello) è dedicata la seconda sezione che mostra uomini innamorati della velocità e dei cavalli meccanici che nel Novecento non avevano bisogno di freni, almeno quando li guidava Nuvolari, il mantovano più veloce d'Italia. Infine la terza sezione riguarda la moda e, in particolare, il mondo delle carrozzerie.

A corredo della mostra è stata realizzata una monografia edita da Gruppo Editoriale in cui sono racchiusi i 90 scatti dell'Archivio Foto Locchi esposti in mostra e i testi inediti a cura di Alessandro Bruni e Piero Campani, oltre a un'introduzione di Eike Schmidt. (ANSA).

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