Il Dieselgate e l'acceso dibattito che si è sviluppato sull'impatto inquinante delle automobili a gasolio, non segnerà la scomparsa del diesel dalle strade europee ''ma, poichè le nuove regole lo renderanno più costoso, soprattutto per le vetture piccole, a circolare saranno soprattutto vetture diesel di grandi dimensioni, mentre le vetture più piccole saranno per lo più a benzina, ibride e ibride plug-in''. A disegnare questo scenario è Johan van Zyl, numero uno in Europa di Toyota. Il colosso giapponese, che nel 2016 ha perso il suo primato mondiale a favore di Volkswagen, ''venderà ancora quindi vetture diesel'', anche se continuerà a concentrarsi sul suo core business ibrido, sull'elettrico e sull'idrogeno.
''Anche se l'elettrico ha ancora molti problemi da risolvere, dall'autonomia, ai lunghi tempi di ricarica, alla performance della batteria, ci stiamo comunque puntando - precisa van Zyl - in quei Paesi europei che hanno normative favorevoli all'elettrico ed infrastrutture adeguate''. Ma la vera sfida alla mobilità a zero emissioni del futuro sarà l'idrogeno. Una strategia di lungo termine che Toyota intende cavalcare con la sua Mirai, la prima berlina a celle combustibile alimentata a idrogeno. ''L'obiettivo è venderne globalmente almeno 30.000 all'anno entro il 2020'', precisa il presidente e Ceo di Toyota Motor Europe. Mercato apripista è il Giappone ma da poco la vendita è partita anche in Germania, Gran Bretagna, Danimarca e Belgio. ''In Europa - sottolinea van Zyl - abbiamo già 81 stazioni di rifornimento e in Germania per esempio c'è un piano che punta a realizzarne 100 entro il 2018 e 400 entro il 2025''.
Nel medio termine, intanto, la strategia del gruppo giapponese punta sull'ibrido, con 8 differenti modelli con il brand Toyota e 7 con Lexus. Ma l'obiettivo non è quello di riconquistare il primato mondiale perso quest'anno. ''Per Toyota essere il numero uno nei volumi non è mai stato un obiettivo. Quello che per noi è importante - afferma van Zyl - è essere una compagnia con una crescita continua e sostenibile e con un elevato livello di soddisfazione del cliente''. Comunque il 2016 è stato per il gruppo giapponese in Europa un anno ''molto soddisfacente sul fronte delle vendite, cresciute del 6% e attestatesi per la prima volta dal 2009 sopra la soglia delle 900 mila unità (a 928.500 tra Toyota e Lexus)''. E con il primo anno pieno della Toyota C-HR il numero uno di Toyota Europe si aspetta ''un 2017 ancora migliore''. Per il mercato del Vecchio Continente, invece, van Zyl prevede un 2017 in leggera crescita (a quota circa 20 milioni di vetture), con un lieve recupero dell'Europa dell'Est, mentre in Europa occidentale il mercato dovrebbe mantenersi stabile, poichè la crescita di alcuni Paesi dovrebbe compensare il declino della Gran Bretagna a causa della Brexit.