Si abbassano i toni dello scontro tra Roma e Berlino sul caso dieselgate. Il dossier Fca non può restare fuori dalla porta, nel primo incontro bilaterale tra il premier Paolo Gentiloni e la cancelliera Angela Merkel, ma il presidente del Consiglio usa un linguaggio più pacato. "Abbiamo avuto polemiche in questi giorni - spiega il premier nella conferenza stampa a Berlino con Angela Merkel - una in particolare sulle emissioni di alcuni modelli di Fca. Io ho semplicemente ribadito alla Merkel in amicizia che queste sono questioni regolate dalle leggi che attribuiscono alle autorità nazionali" i controlli e che "c'è una commissione" a livello europeo. "Decidiamo per quello che ci riguarda e siamo certi che i tedeschi facciano lo stesso", afferma Gentiloni. Niente a che vedere con le bordate dei giorni scorsi dei ministri dei Trasporti, Graziano Delrio e dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ma la posizione del governo sul caso emissioni Fca non cambia: i test italiani restano validi e "non ci sono dispositivi illeciti dimostrati".
Le autorità di ogni Paese sono responsabili delle verifiche sui veicoli omologati al proprio interno. Quindi è "irricevibile" la richiesta tedesca all'Ue che Fca ritiri alcuni modelli (500X, Renegade e Doblò) ritenuti illegali dalla commissione di inchiesta di Berlino sul dieselgate. Invita ad abbassare i toni dello scontro fra Italia e Germania anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. "Dobbiamo evitare - spiega a Berlino - di fare una guerra fra noi perché la partita è fra noi e altri, e non fra Paesi d'Europa, né tra industrie d'Europa. Questo è il metodo che dovremmo fare nostro nell'interesse d'Europa". Boccia auspica che Fca possa "dimostrare quanto prima di poter uscire da questa empasse". "Mi sembra che sia soprattutto una questione interna alla Germania", osserva. La vicenda emissioni preoccupa molto il segretario Fiom Maurizio Landini. "Mi auguro che le accuse a Fca non siano vere, perché se vediamo quanto la Volkswagen ha dovuto pagare saremmo di fronte a un rischio concreto di multe molto consistenti negli Stati Uniti, che naturalmente andrebbero a incidere sugli investimenti", afferma il leader della Fiom che accusa il governo di non avere introdotto regole e politiche industriali sulle auto a idrogeno, elettriche e ibride. "Siamo di fronte a un dato che ci viene messo sotto gli occhi: la Fiat non c'è più, c'è Fca che decide negli Stati Uniti", osserva Sul fronte industriale partono gli ordini dello Stelvio, primo suv del marchio Alfa Romeo in oltre un secolo di storia del Biscione, prodotto nello stabilimento di Cassino. La prima versione della gamma ordinabile presso tutte le concessionarie si chiama Stelvio First Edition..