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Asta a Monterey per Maserati Quattroporte 1971 ex Re Spagna

Come quella dell'Aga Khan, testimonia doti del designer Frua

Redazione ANSA

ROMA - Ci sono tre elementi che contribuiscono a rendere prezioso un'auto da collezione: l'importanza del brand, il fatto di essere appartenuto ad un personaggio famoso e il numero limitato di esemplari prodotti. La Maserati Quattroporte Prototipo Carrozzeria Frua del 1971 li possiede tutti ed ha dunque le caratteristiche per arrivare a chiudere l'asta di Monterey, in California - quando verrà battuta il 19-20 agosto da RM Auctions Sotheby - ad un valore record. Questa splendida berlina di rappresentanza della Casa del Tridente è stata infatti realizzata, partendo dal telaio della coupé Indy, agli inizi degli Anni '70, quando la Maserati era di proprietà della Citroen, e fa parte di un programma di quattro esemplari di cui solo due furono completati. Questa, contraddistinta dal numero di telaio #002 venne venduta direttamente da Frua al Re di Spagna, mentre la #004 fu consegnata nel 1974 a Karim Aga Khan, che l'aveva ordinata alla Maserati. L'esemplare proposto a Monterey ha, dunque, un grande valore storico, non solo per l'eccellenza dei due soli primi proprietari della Quattroporte Prototipo, ma anche perché questo modello consolidò - con la sua 'importanza' estetica - la dinastia delle ammiraglie sportive del Tridente che era stata avviata nel 1963 con la prima Quattroporte, anch'essa firmata Frua. L'auto testimonia - con i molti elementi stilistici che si ritroveranno negli anni successivi in altri modelli di lusso - anche la grande capacità creativa di Pietro Frua che a soli 17 anni fu assunto agli Stabilimenti Farina come disegnatore tecnico, diventandone 5 anni più tardi il direttore dello stile.
Sono di quel periodo i primi contatti con l'allievo (e poi amico di tutta la vita) Giovanni Michelotti che divenne il suo successore agli Stabilimenti Farina quando Frua fondò nel 1937 il suo studio di stile. Dopo la fine della seconda guerra mondiale Frua acquistò a Torino una fabbrica bombardata, assunse 15 operai - tra cui Sergio Coggiola, che fonderà la sua carrozzeria nel 1966 - e avviò l'attività di disegno e costruzioni di automobili. La sua prima realizzazione, nel 1946, è una Fiat 1100A Barchetta Sport ma è legandosi a Maserati che Frua si fa conoscere in tutto il mondo. Per il Tridente disegna la nuova A6G sport 6 cilindri, e ne costruisce tra il 1950 e il 1957 diciannove esemplari barchetta e sette coupé incluse le A6 GCS da corsa. Nel 1957 Frua vende la sua piccola società dalla Carrozzeria Ghia di Torino e Luigi Segre - allora direttore di Ghia - lo nomina direttore del design. Successivamente Frua, che si è separato professionalmente da Segre, continua la sua attività per la Ghia Aigle (sussidiaria svizzera della Ghia di Torino) e poi per la Carrosserie Italsuisse di Ginevra. Per questa azienda Frua firma nel 1961 la Maserati 3500 GTI Coupé e, in seguito, collabora con la tedesca Glas - poi entrata a far parte della Bmw - per i modelli GT Coupé e Cabriolet. Nel 1968 debutta un altro 'capolavoro' di Frua, la Mistral coupé.

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