ROMA - Le automobili più pazze del mondo non si trovano solo ad Hollywood e nei grandi studios dove si girano i film ambientati nel futuro post-apocalittico (come Mad Max) o nei mondi di fantasia. Basta andare nel Nevada e girare per i 'parcheggi' del festival Burning Man che si è concluso nei giorni scorsi con un bagno di folla (oltre 70mila partecipanti) e un incredibile numero di installazioni artistiche, happening e spettacoli rigorosamente all'aperto.
Le auto e i veicoli più 'matti' sono infatti diventati anno dopo anno tra gli elementi centrali del Burning Man, uno degli eventi meno convenzionali al mondo, dove creatività e trasgressione si mixano in un contesto naturale - quello del Deserto Black Rock nel Nevada, a 150 km a nord-nord-est di Reno.
Il festival Burning Man dura otto giorni e si svolge ogni anno dal 1991 a Black Rock City, città che vive solo nei giorni prima, durante e dopo l'evento, sulla distesa salata del deserto e nei mille e mille accampamenti (non esistono alberghi o altri edifici) che nascono spontaneamente per ospitare i partecipanti al Burning Man (l'uomo che brucia), ai tanti momenti collettivi - esibizioni, mostre d'arte, performance, workshop e giochi - e alla cerimonia clou in cui un gigantesco fantoccio di legno viene consumato dalle fiamme. Quest'anno, come testimoniano le immagini diffuse dal sito Wired.com, è stata organizzata anche una Burning Car, polverizzata dal fuoco per ribadire lo spirito neo-hippy di questo evento, nato proprio come momento di contatto con la natura ancora incontaminata e non civilizzata. Le auto viste a Black Rock City - non a caso - non potevano muoversi a più di 15 miglia all'ora ed hanno evidenziato il rifiuto per le regole e per la banalità, diventando di volta in volta mostri, veicoli onirici o maxi-giocattoli. E senza alcun riferimento ai valori del mondo 'civilizzato', come sicurezza, ecologia o eleganza.