Con una contribuzione al prodotto interno lordo di ben 675 miliardi di euro nel 2017, il settore dei furgoni, comprendendo vendita e utilizzazione, rappresenta uno dei 'pilastri' dell'economia europea. Questo dato, fortemente incrementato negli ultimi anni (+19% dal 2012) per effetto delle consegne dell'e-commerce e della logistica a breve raggio, super il PIL di Paesi delle dimensioni dell' Argentina, dell'Arabia Saudita o della Svizzera. E' quanto risulta da un rapporto del Centre for Economics and Business Research (CEBR) commissionato da Ford e diffuso in occasione del Salone dei Veicoli Commerciali di Birmingham. Il CEBR ha calcolato il valore delle attività rese possibili dai furgoni - come servizi postali, corrieri e distribuzione - nonché il contributo economico ai vari Governi che deriva dal consumo di carburante degli operatori dei van. Tra il 2012 e il 2017, il Regno Unito ha mostrato il maggiore incremento percentuale del contributo all'economia, passato da 110 a 145 miliardi di euro (32%). Segue la Germania in cui l'attività svolta dai furgoni è salita da 139,4 a 182,9 miliardi di euro (31%). In Europa, sottolinea il Centre for Economics and Business Research, i veicoli commerciali viaggiano più che mai. Il numero di furgoni in circolazione sulle strade in Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Turchia e Regno Unito è aumentato di oltre il 10% tra il 2013 e il 2018, passando da 23,250 a 25,690 milioni, con la maggior crescita in Turchia (+31%), Germania (+24%) e Regno Unito (+20%). ''I furgoni offrono un supporto cruciale - ha affermato Hans Schep, direttore generale di Veicoli Commerciali, Ford Europa - ad un mondo in cui il modo di vivere e di lavorare sta cambiando rapidamente. Questo rapporto mostra che attraverso il loro contributo all'economia in generale, i veicoli commerciali leggeri sono davvero la spina dorsale delle imprese in Europa''.