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Dal Salone di Parigi entusiasmo e dubbi su futuro elettriche

Più offerta e autonomia, ma esperti promuovono solo le piccole

Redazione ANSA

ROMA - Quando, domenica 14 ottobre, il Salone di Parigi - più pomposamente definito Mondial de l'Automobile - chiuderà in battenti e si spegneranno i riflettori sulle novità presentate, il tema che continuerà certamente quello delle aspettative di crescita del mercato delle auto elettriche. A Porte de Versailles modelli come la nuova e-Tron di Audi, la EQC di Mercedes e la DS3 e-Crossback hanno fatto notizia, ma gli addetti ai lavori e gli analisti hanno forse più apprezzato la piccola K-Ze presentata fuori dal Salone dalla Renault. ''Credo che il mercato delle elettriche - ha dichiarato ad Autoactu Felipe Munoz, analista presso Jato Dynamics - stia finalmente decollando in termini di scelta'' ma alcuni dei principali ostacoli alla crescita del mercato, come il prezzo elevato e l'autonomia ancora limitata, non stanno scomparendo del tutto. Lo conferma la diffusione degli EV ancora limitata nel mondo: nonostante un salto in avanti del 50% negli ultimi anni, i veicoli 100% elettrici rappresentano solo l'1% delle immatricolazioni globali.

Per Guillaume Crunelle, car manager di Deloitte, l'ondata dell'elettrificazione ''è irrimediabile'' con la previsione che nel 2030 quasi una su due fra le nuove auto sarà elettrificata nel 2030, di cui un terzo sarà ibrido (motore termico + elettrico) e due terzi 100% elettrici. Questo boom avrà una conseguenza significativa: la diminuzione dei costi unitari che renderà queste auto più economiche rispetto ai loro equivalenti termici entro cinque anni. ''Dal 2022 al 2023 - ha ribadito ad Autoactu Crunelle - questa offerta sarà totalmente competitiva dal punto di vista economico''. Non tutti gli addetti ai lavori sono così positivi. Per Flavien Neuvy, direttore dell'Osservatorio Automobile di Cetelem (Findomestic in Italia) è molto più prudente: ''Non so se qualcuno sia in grado oggi di fare previsioni di vendita a cinque o dieci anni. C'è molta incertezza sul futuro delle elettriche''. Per Neuvy ''le vendite in Francia e in Europa rimarranno piuttosto marginali nel brevissimo periodo'' e raggiungeranno solo il 3% della quota di mercato nel 2020. Perfino Toyota, che ha creduto da subito nelle ibride, fa un distinguo sulle 100% elettriche: ''Crediamo che lo sviluppo delle auto a batteria - ha detto Didier Leroy, vice presidente di Toyota - coinciderà con la prossima generazione che sarà sul mercato intorno al 2025''. E aggiunge che ''a quel punto potremo avere un vero decollo delle auto elettriche destinate alla mobilità urbana, perché l'autonomia sarà maggiore, mentre il peso della batteria e il tempo di ricarica diminuiranno considerevolmente''. Il punto di vista di Yves Bonnefont, a capo del brand DS di PSA, che viene riferito da Autocatu porta in causa i Governi: ''il mercato delle auto elettriche potrà accelerare molto o svilupparsi lentamente a seconda delle misure governative di sostegno incluso lo sviluppo di una vasta rete di ricariche''. E aggiunge: ''C'è molta incertezza''.

Su un punto, però, tutti gli esperti sono concordi: il fatto che la Cina sarà il motore della crescita e di gran lunga il più grande mercato degli EV. Proprio riferendosi a quel mercato, che sarà il volano della diffusione delle auto elettriche, Guillaume Devauchelle, direttore dell'innovazione di Valeo, prevede un grande futuro per i veicoli elettrici più piccoli. Mezzi rigorosamente urbani perché ''in grado di risolvere i problemi dell'inquinamento atmosferico nelle megalopoli''. Punto forte di questi modelli, che saranno venduti anche da noi - sarà il prezzo 'democratico'. ''Queste auto saranno in grado di essere vendute anche da noi - ha detto Devauchelle - a un prezzo molto basso, circa 7.500 euro''. E lo scenario che viene delineato dall'esperto di Valeo è quello di una segmentazione molto più frammentata, spaziando dai motori standard benzina o diesel fino a soluzioni ibride, ibride ricaricabili o 100% elettriche. ''Questo è un momento importante per l'industria automobilistica'' - ha concluso Devauchelle e spetterà ai costruttori sviluppare le soluzioni complessivamente più favorevoli.

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