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Nasce prima piattaforma che monitora le auto a fine vita

Da Cobat e Car sistema gestionale trasparenza e tracciabilità

Redazione ANSA

Da oggi tracciabilità e trasparenza nel settore dell'autodemolizione sono garantite e guardano alla mobilità del futuro. Le Case automobilistiche potranno monitorare in tempo reale il fine vita delle proprie auto e, online, accedere a informazioni relative ai componenti di ogni veicolo seguendo tutto il percorso dei rifiuti fino al riciclo, condizione necessaria per affrontare i cambiamenti in corso della mobilità.

Si tratta della nuova piattaforma targata Cobat (Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo) e Car, Confederazione Autodemolitori Riuniti lanciata a Roma che inoltre prevede per gli autodemolitori un marchio di garanzia e di qualità che consentirà di essere riconosciuti dalle case auto come 'green' e permette a istituzioni e forze dell'ordine di usufruire del servizio per combattere l'illegalità Il nuovo sistema di gestione Cobat, che rientra in 'Easy Collect - la raccolta semplice e veloce', un progetto più ampio di tracciabilità sottoscritto con Cna-Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa, di cui Car fa parte, prevede un registro virtuale di carico e scarico in grado di dialogare con tutti i gestionali usati dagli autodemolitori.

Saranno realizzati report per marchi e modelli, sui rifiuti filtrati per codice di rifiuto e anno con una lettura dei rifiuti prodotti per ogni singola auto demolita e di confronto tra percentuali dei veicoli demoliti e rifiuti prodotti.

Il presidente di Cobat Giancarlo Morandi guarda al futuro: "Prepararsi oggi in modo impeccabile per rispondere alla necessità di monitorare al 100% il fine vita delle auto è la condizione necessaria per affrontare i cambiamenti in corso della mobilità con l'avvento di veicoli non più a combustione interna, dai veicoli con batteria a litio a quelli a idrogeno".

Le case automobilistiche - ricorda Cobat - hanno l'obbligo legislativo di provvedere a ritirare i veicoli fuori uso organizzando una rete di centri di raccolta in tutta Italia ed entro 6 mesi dall'immissione sul mercato devono mettere a disposizione degli impianti di trattamento autorizzati tutte le informazioni per la demolizione. Gli obiettivi al 2015, imposti dall'Unione Europea, erano molto ambiziosi (85% per il recupero e 95% per il riciclaggio) e purtroppo in Italia, come si evince dai dati del 2017, risultano disattesi.

"Per questo si tratta di "uno strumento innovativo, mai realizzato nel nostro paese senza alcun costo, a che sarà a regime da settembre" sottolinea Claudio De Persio, direttore operativo Cobat e così "ci auguriamo che in tanti comprendano l'importanza di questo servizio e ne richiedano l'attivazione". Per Alfonso Gifuni, Presidente di Car "già oggi con Easy Collect interpretiamo le necessità che il Governo italiano avrebbe voluto conseguire con il Sistri, che ad ora ha prodotto, purtroppo, solo la tassa d'iscrizione senza garantire la tracciabilità.

Il fatto poi che ci si sincronizzi con le case auto - ribadisce - farà si che accompagneremo le nostre aziende fino al conseguimento dell'Ecolabel, massimo livello di certificazione ambientale". "Questo e' un esempio di costruzione della sostenibilità - ribadisce Rossella Muroni (Leu), VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, - Cobat dimostra come il sistema dei consorzi possa avere una funzione attiva, anche nell'ambito dell'economia circolare" e "certo questa instabilità e la lentezza della legislazione hanno rallentato l'economia circolare" e "invece dobbiamo puntare su innovazione dei prodotti e delle procedure" in questo caso "tracciabilità e trasparenza sono i due antidoti maggiori per combattere l'illegalità e prendere la strada di un circuito virtuoso". "Il fallimento del Sistri - conclude - è dato dal fatto che si è pensato di risolvere un problema complesso solo dal punto di vista informatico". 

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