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In Italia oltre 10 ore a settimana per spostarsi, 1 in più della Ue

Auto e moto mezzi n°1, ma per l'inefficienza dei trasporti locali

di Graziella Marino ROMA

ROMA - Che si tratti di andare al lavoro, fare la spesa o accompagnare i bambini a scuola, gli italiani dal lunedì al venerdì perdono oltre 10 ore della loro vita per gli spostamenti. Ovvero, circa un'ora in più a settimana rispetto alla media europea. E se non fosse per i greci, che di ore negli spostamenti ne perdono oltre 13, deterremmo il primato europeo di questa scomoda classifica. Per la precisione, considerando tutti i mezzi di trasporto utilizzati, dalle automobili, alle ferrovie, al trasporto pubblico, il tempo impiegati dagli italiani negli spostamenti settimanali è in media di 10 ore e 40 minuti, ossia 1 ora e 5 minuti in più rispetto alla media degli europei, che vi dedicano 9 ore e 35 minuti. Maglia 'nera' è la Grecia, con una media di 13 ore e 2 minuti. E' quanto emerge dalla prima edizione dell'Osservatorio Europeo della Mobilità realizzato da Ipsos e The Boston Consulting Group (BCG) che hanno studiato la percezione delle infrastrutture di spostamento in Europa da parte dei cittadini di dieci paesi simbolo dell'Unione europea (Francia, Irlanda, Italia, Germania, Spagna, Belgio, Grecia, Polonia, Slovacchia, Portogallo).

In Italia l'automobile è il mezzo di trasporto numero uno per la quasi totalità dei tragitti quotidiani, che si tratti di recarsi sul luogo di lavoro o di studio (69%, contro 61% della media europea), andare a fare la spesa 'grossa' (86% contro 73%) o accompagnare i bambini a svolgere le loro attività quotidiane (64% contro 56%). Ma gli italiani sono tuttavia, insieme ai greci, anche quelli che utilizzano maggiormente le due ruote motorizzate (il 6% lo utilizza per andare sul luogo di lavoro o di studio contro l'1% per esempio degli slovacchi). Una supremazia però legata all'inefficienza dei mezzi pubblici che, per il 43% degli italiani (contro il 35% della media europea) è difficile utilizzare nelle vicinanze di casa, ha una frequenza troppo bassa (46%), destinazioni non adeguatamente servite (39%) e un'eccessiva durata del tragitto (31%). Se però venissero effettuati gli investimenti necessari per migliorare i trasporti locali, il 73% degli italiani sarebbe pronto a ridurre l'utilizzo della propria auto (contro il 66% dell'Ue). Solo i portoghesi (77%) e i greci (85%) si dimostrano più disposti a cambiare abitudini a questo proposito.

Sono in linea con la media europea (44%), invece, gli italiani interessati al car pooling o al car sharing (45%), mentre sono ancora più convinti della media europea che le innovazioni nella mobilità e le nuove tecnologie trasformeranno i loro spostamenti. Pensano per esempio che tra 15 anni potranno viaggiare con veicoli elettrici su lunghe distanze senza problemi (76% contro il 73% della media europea) e che potranno viaggiare senza rischi di incidenti o guasti grazie alle nuove tecnologie digitali (62% contro 57%). Sono inoltre perlopiù convinti che sarà possibile viaggiare con vetture autonome su corsie riservate (58% contro 52%), anche su tutte le strade (51% contro 46%). Tutte queste innovazioni nella mobilità per l'81% avrà conseguenze positive sulla propria quotidianità, contro il 77% della media europea.

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