ROMA - In Italia cresce il numero dei consumatori che ricorre al credito al consumo per acquistare un'auto o una moto nuova.
Secondo i dati rilevati dall'Osservatorio Compass, lo scorso anno sono stati erogati 14,1 miliardi di euro di finanziamenti, con un aumento del 22% rispetto al 2015. Sempre secondo la stessa fonte, tra chi ha fatto ricorso a questa forma di finanziamento, ben il 56,4% avrebbe rinunciato all'acquisto se non avesse avuto quest'opportunità. I risultati dell'analisi, diffusi nell'ambito dell'evento Automotive Dealer Day, in programma oggi e domani a Verona, rivelano anche che le attese di vendita nei prossimi dodici mesi da parte degli operatori, pur in calo rispetto alla precedente edizione, rimangono positive.
Andando più nel dettaglio dello studio, il settore auto/moto si conferma di gran lunga il più importante in Italia per il ricorso al credito a consumo, con una quota dell'80% sul totale.
Per quello che riguarda le previsioni sul 2017, si legge nella relazione di commento: ''I venditori convenzionati prevedono una crescita nel 38% dei casi e soltanto l'8% si aspetta una diminuzione. Dati positivi quindi, anche se lontani dai valori della scorsa rilevazione, in cui l'aumento era stato indicato da oltre la metà del campione''. I dealer mostrano una certa prudenza, spiegano dall'Osservatorio, in conseguenza del calo della fiducia sulla congiuntura economica dell'intero settore ''giudicato nei prossimi mesi in ripresa solo da poco più di un terzo del campione (35%)''.
L'analisi mette in evidenza l'importanza di questo strumento finanziario per il settore auto/moto: in media gli importi finanziati tramite venditori convenzionati si attestano sui 11.750 euro, contro i 2.394 dell'arredamento e gli 888 euro dell'elettronica. ''Senza la possibilità di dilazionare i pagamenti - viene chiarito -, solo il 22% avrebbe effettuato comunque l'acquisto mentre ben il 56,4% dei clienti avrebbe rinunciato a effettuare la spesa e il 21,6% lo avrebbe rimandato''.
L'indagine ha messo in evidenza come i consumatori ricorrano a tale formula nel 65% dei casi per motivi legati alla propria condizione economica. D'altro canto i venditori appaiono stimolati a proporla sia per ampliare il proprio portfolio di servizi (37,3%) sia per garantire al cliente la ''possibilità di poter acquistare dilazionando i pagamenti (per il 43%)''.