Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Addio Paris, ha chiuso l'ultimo monosala di New York

Addio Paris, ha chiuso l'ultimo monosala di New York

71 anni fa era stato inaugurato da Marlene Dietrich

NEW YORK, 03 settembre 2019, 20:17

di Alessandra Baldini

ANSACheck

l 'incrocio di Manhattan del Paris Theatre foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

l 'incrocio di Manhattan del Paris Theatre foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
l 'incrocio di Manhattan del Paris Theatre foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il canto del cigno del Paris e' stato con un "do di petto". Il documentario di Ron Howard su Luciano Pavarotti e' stato l'ultimo film proiettato nello storico cinema inaugurato 71 anni fa da Marlene Dietrich.
    L'ultimo monosala rimasto a New York, 581 poltrone a pochi passi dal Plaza e accanto ai grandi magazzini di lusso Bergdorf Goodman, ha chiuso alla fine di agosto: "Il nostro contratto e' scaduto e il Paris Theatre e' chiuso. Grazie ai nostri clienti di tutti questi anni. Ci spiace non poter continuare a servirvi", hanno letto gli appassionati del bel canto arrivati al botteghino per comprare il biglietto. Dal 13 settembre 1948, quando la diva dell'"Angelo Azzuro" accompagnata dall'ambasciatore di Francia negli Usa taglio' il nastro, il Paris aveva fatto conoscere agli americani film d'arte, soprattutto stranieri, in lingua originale. Ma adesso, per lo storico locale, amato da David Bowie e che ha introdotto il pubblico di oltreoceano ai capolavori di Roberto Rossellini, Federico Fellini, Pietro Germi e Franco Zeffirelli, e' arrivata la parola fine.
    La prima proiezione il 13 settembre 1948 fu di "Sinfonia Pastorale" con Michele Morgan. Due anni dopo scoppiarono proteste di gruppi cattolici quando il Paris mostro' "Il miracolo" di Rossellini e spetto' al tribunale dare luce verde alla proiezione decretando per la prima volta che i film sono espressione di liberta' artistica. Col Paris lo stesso giorno ha chiuso un altro storico cinema dell'Upper East Side, il Beekman, proprietà dello stesso immobiliarista Sheldon Solow: gli ultimi due in una serie di storiche sale di New York che non esistono piu', vittima delle leggi del real-estate e piu' di recente dell'avvento della tv in streaming: l'anno scorso se n'e' andato il Sunshine Theatre, due anni fa Lincoln Plaza, mentre il maestoso Ziegfield, l'altro monosala sopravvissuto all'avanzata dei Cineplex, ha gettato la spugna nel 2016.
    Per gli appassionati di cinema, e in particolare del cinema straniero, quella del Paris e' una perdita immensa. La sala dalle poltrone di velluto celebrata da Sarah Jessica Parker in un episodio di "Sex and the City" come uno dei luoghi che rendono speciale Manhattan, ha fatto da trampolino di lancio a film come "Camera con Vista" (proiettato per un intero anno nel 1985) e nel 2017 a "Chiamami con il Tuo Nome" di Guadagnino: entrambi film d'arte diventati poi successi di cassetta. Intanto pero' e' cambiato il modello di business e per le sale che chiudono altre ne aprono offrendo ai clienti non solo il magico mondo dei sogni in celluloide ma anche, come nella nuova catena in rapida espansione Alamo Drafthouse, cibo (non solo popcorn) e bevande alcoliche (non solo Coca o Pepsi) serviti su tavolini simili a quelli di un cabaret.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza