I fatti del G8 di Genova, la morte
di Giulio Regeni, la resistenza dei Curdi a Kobane, ma anche la
generazione degli anni '80, la scena underground, i social, un
armadillo come forma di autocoscienza; e poi Roma, con l'amata
Rebibbia che con un grande murales accoglie i visitatori. E' un
mondo a disegni, fatto di battaglie e sentimenti vissuti nella
periferia della Capitale quello di Michele Rech, in arte
Zerocalcare, protagonista al Maxxi con la sua prima personale,
"Scavare fossati. Nutrire coccodrilli", dal 10 novembre al 10
marzo. A cura di Giulia Ferracci, la mostra ripercorre 18 anni
di lavoro e di vita del fumettista romano attraverso un percorso
idealmente strutturato "ad armadillo", in un omaggio al
personaggio che è compagno di mille battaglie nonché alter ego
dell'autore, presentando al pubblico poster, illustrazioni,
copertine di dischi e etichette, oltre alle tavole dei suoi 9
libri e a un lavoro site specific. Tre le sezioni che compongono
l'esposizione, Pop, Lotte e Resistenze, Non-Reportage.
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