Dopo l'ennesimo furto nella sua scuola, ha inviato una lettera aperta ai ladri, provando a far leva su coscienza e senso del bene comune. L'autrice è una studentessa delle medie di Modena e il testo, pubblicato sul giornalino d'istituto, è finito in Consiglio comunale. "Vorrei che queste persone - ha scritto l'alunna - pensassero che anche i loro figli, quando tornano a scuola, potrebbero trovare i vetri frantumati, il proiettore scomparso, magari proprio nel giorno in cui avevano preparato una ricerca a cui avevano lavorato tanto e che avrebbero dovuto mostrare alla classe.
Ecco, forse se riflettessero su questo, sul fatto che così si danneggiano le strutture di tutti, magari non lo farebbero più".
Dalle scuole, infatti, non solo vengono portati via oggetti utili alla didattica. Ma spesso chi ruba lascia tutto a soqquadro, con disagi alle lezioni, direttamente percepibili dai ragazzi. "Ad essere danneggiati - prosegue la ragazzina - sono soprattutto gli studenti che a casa non possiedono questi strumenti, o coloro per i quali rappresentano un modo diverso per apprendere. A volte sono studenti disabili, per i quali questi strumenti sono indispensabili. Noi chiediamo come si possa arrivare a questo punto, colpendo i beni di tutta la comunità: quanti ragazzi e ragazze avrebbero potuto trarre beneficio da questi apparecchi elettronici, proiettori e computer che oggi non ci sono più?". Dopo aver letto il testo, il consigliere Pd Grazia Baracchi, che è anche docente, lo ha portato in consiglio, chiedendo all'assessore alla Scuola quali siano le misure di sicurezza negli istituti cittadini. L'amministrazione comunale ha risposto con un piano triennale da mezzo milione di euro, spiegando inoltre che la polizia municipale ha rafforzato i controlli nelle zone maggiormente colpite dai furti: gli ultimi due episodi, nello scorso fine settimana. A volte i ladri colpiscono con furti mirati, altre volte entrano di notte e lasciano danni solo per rubare pochi euro dalle macchinette automatiche.
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