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Minori, ci vuole rispetto. In 10 passi il patto tra gli adulti

Minori, ci vuole rispetto. In 10 passi il patto tra gli adulti

Save the children promuove decalogo per diventare 'comunità educante'

03 febbraio 2020, 23:55

Redazione ANSA

ANSACheck

Una bambina cerca la protezione di un adulto foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una bambina cerca la protezione di un adulto foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una bambina cerca la protezione di un adulto foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rispetto, protezione, educazione: è il patto tra gli adulti per assicurare i diritti di bambini e adolescenti garantendo che i luoghi - come la scuola o l'oratorio o gli ambienti sportivivi - e i servizi - come internet - siano sicuri. Tutti gli adulti hanno la responsabilità, individuale e collettiva, di assicurare questo perchè è inaccettabile che la violenza, i maltrattamenti fisici ed emotivi, la trascuratezza, l’abbandono e, più in generale, pratiche scorrette educative e di cura colpiscano i minori proprio dove dovrebbero essere più al sicuro: gli asili nido, le scuole, gli spazi educativi informali, i centri sportivi e ricreativi. Eppure questo accade, ed è necessario fare di più per promuovere comportamenti positivi da parte degli adulti di riferimento,
per saper riconoscere i segnali di rischio e intervenire in modo tempestivo. Save the children, ha promosso '10 in condotta!', dieci passi per tutelare i minori. Anche alla luce di drammatici casi di cronaca, negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza del rischio di comportamenti inadeguati o di abusi all’interno di spazi e servizi dedicati ai minori, oltre che nell’ambiente online. Tuttavia, sostiene l'organizzazione internazionale, ancora non si è affermata a sufficienza la necessità di costruire una rete di prevenzione, individuando regole deontologiche chiare per tutti gli adulti di riferimento: educatori, insegnanti, operatori sportivi, volontari, ecc., con il coinvolgimento delle famiglie e degli stessi bambini, bambine e adolescenti. Di fronte al rischio di cattive pratiche educative e di vere e proprie violenze, è indispensabile dotarsi di anticorpi per essere pronti a intervenire - senza inutili allarmismi, ma anche senza sottovalutare la serietà delle situazioni - davanti ai segnali di rischio, che oggi troppo spesso rischiano di essere ignorati o sottovalutati.
Occorre, al di là delle risposte sull'emergenza, "un sistema di tutela: una rete di salvaguardia che protegga
i minori aiutando gli adulti ad avere una condotta corretta e rispettosa e ad essere pronti a intervenire di fronte ad ogni segnale di rischio". 
Un sistema che chiede a ciascuno di fare la propria parte. Gli adulti hanno la responsabilità etica, prima ancora che legale, di saper ascoltare e prevenire. E divenire, esercitando questa responsabilità, una “comunità educante”.
Il decalogo in 10 punti, per avere 10 in condotta, coinvolge gli adulti e si basa sui principi della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, tra i quali il rispetto del superiore interesse del minore e il suo diritto di essere tutelato da ogni forma di violenza, maltrattamento, sfruttamento, negligenza o altro abuso.
I 10 punti:
Adottiamo un codice di condotta vincolante e pubblico nel quale sono indicati i comportamenti obbligatori e quelli da evitare nella relazione con i minori.
Ci dotiamo di procedure di segnalazione che stabiliscono cosa fare davanti a un segnale di rischio e incoraggiamo lo staff e i volontari a sentirsi sempre responsabili della tutela dei bambini, senza timori di ripercussioni in caso di segnalazioni.
Rendiamo applicabili queste misure preventive in ogni contesto nel quale operiamo, all’interno o all’esterno delle nostre strutture.
Mettiamo la tutela dei minorenni al centro dei criteri e delle procedure di selezione delle risorse umane, della loro formazione e delle prassi per la prevenzione gestione dello stress lavoro-correlato.
Nell’organizzazione degli spazi, dei trasporti e in generale negli aspetti strutturali e logistici delle nostre attività ci impegniamo a garantire il massimo livello di sicurezza, anche evitando situazioni appartate non necessarie.
Prendiamo sul serio le segnalazioni di ogni potenziale rischio per un minore, evitando di sottovalutarle e intervenendo con tempestività, cura e dovuta attenzione agli aspetti di riservatezza della potenziale vittima e del segnalante.
Monitoriamo costantemente il nostro sistema di tutela, assicurandone efficacia e trasparenza e rendendo pubblicamente disponibile il numero di eventuali segnalazioni pervenute e gestite ogni anno.
Assicuriamo al nostro interno, e promuoviamo all’esterno, l’accesso dei minori a un ambiente sicuro online e contrastiamo i rischi connessi a un utilizzo non consapevole della rete, tra cui il cyberbullismo e gli abusi sessuali online.
Garantiamo il medesimo livello di tutela a tutti i minorenni con cui entriamo in contatto, senza discriminazioni e indipendentemente dalle differenze culturali, linguistiche, di genere, religiose o di altra natura e dalle loro condizioni fisiche o psicologiche.
Consideriamo la partecipazione attiva di bambine, bambini e adolescenti un elemento imprescindibile per ottenere un ambiente sicuro e adottiamo misure efficaci affinché questo si realizzi concretamente, anche al fine di prevenire comportamenti scorretti nelle relazioni tra pari.
Collaboriamo con le istituzioni che hanno competenza nella tutela dei minorenni da abusi e maltrattamenti, tra cui le forze di polizia e la magistratura, e promuoviamo presso le autorità pubbliche e gli enti territoriali, l’adozione di norme e di prassi tali da favorire la sicurezza dei minori in tutti i contesti educativi.

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