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Società & Diritti

Registe, in Usa è anno di svolta. Record al botteghino

Studio Inclusion Initiative, due nellla top ten box office

Jennifer Lee, posa per i fotografi durante il photocall del film
  • di Alessandra Baldini
  • NEW YORK
  • 02 gennaio 2020
  • 19:24

Hollywood e' ancora un mondo a prevalenza maschile ma nel soffitto di vetro dell'industria dei sogni si stanno aprendo alcune crepe. Il numero dei film diretti da donne che nel 2019 hanno sbancato il box office ha raggiunto livelli record, secondo un nuovo studio della Inclusion Initiative dell'Università della Southern California a Annenberg pubblicato a conclusione di un dibattito di un decennio su come Hollywood discrimini per il colore della pelle, il sesso, l'orientamento sessuale e rilanciato da Variety.
    Il segnale e' che la polemica sul gender gap ha smosso le acque provocando un reale cambiamento. Negli ultimi 12 mesi registe come Greta Gerwig ("Piccole Donne"), Lorene Scafaria ("Hustlers"), Olivia Wilde ("Booksmart"), Lulu Wang ("The Farewell") e Melina Matsoukas ("Queen and Slim") hanno contribuito a spingere a nuove altezze la proporzione di film diretti da donne: il 10,6% dei 100 campioni di incassi al box office 2019 con due - "Frozen II" e "Captain Marvel" rispettivamente di Jennifer Lee e Anna Boden - nella Top Ten.
    In generale e' un balzo in avanti rispetto al 2018 dove la fetta dei film diretti da donne era stato di appena il 4,5% in linea con le percentuali dal 2007 quando l'ateneo di Annenberg aveva cominciato a tenere i conti. "Finalmente le cose si muovono", ha detto Stacy Smith, che ha co-firmato lo studio, secondo cui una confluenza di fattori ha contribuito alla svolta: dall'impatto di movementi come #MeToo e Time's Up che hanno puntato i riflettori sulle assunzioni da parte degli studi, alla maggiore presenza di donne registe a festival come Sundance, in tv e sulle piattaforme in streaming come Netflix.
    Finora il rapporto nella top 100 era stato di una donna ogni venti registi maschi. (ANSA).
   

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