Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Società & Diritti

Il senso delle lacrime, di gioia o di dolore

Non si piange allo stesso modo in ogni epoca, storia della 'meteorologia interiore'

Una lacrima bagna una lettera d'amore foto iStock. © Ansa
  • di Anna Lisa Antonucci
  • 08 dicembre 2018
  • 13:22

Per secoli sono state nascoste, celate agli occhi degli altri, vissute in solitudine quasi come fossero una vergogna; oggi, in un'epoca di trasparenza mediatica dei sentimenti, le lacrime sono esposte quasi sfacciatamente. Represse o straripanti, possono essere dolci e calme, oppure tese e amare; le lacrime hanno a che fare con il corpo, con la mente, con la fantasia e l'intelligenza, lavano gli occhi, lo sguardo ma anche il cuore.  Il senso delle lacrime prova a spiegarlo Anne Lécu, in un trattatello (Edizioni San Paolo) di quella che definisce ''meteorologia interiore''. E di lacrime l'autrice se ne intende, coniugando la sua consacrazione religiosa (è suora domenicana) al lavoro di medico presso un carcere dell'Ile de France. Dunque, consapevole di quanto possa, a volte, essere consolatorio un pianto, che ci porta a riscoprire di essere sensibili, vivi, l'autrice ci racconta come i poeti, i pittori e i musicisti hanno riconosciuto meglio di altri l'importanza delle lacrime, e la loro capacità di dirci qualcosa sull'uomo. Soprattutto ci dicono qualcosa dello spirito del tempo. Oggi, ad esempio,
si accettano le abbondanti lacrime di quei «confessionali» che sono i reality, mentre nella vita reale si piange poco e, se possibile, discretamente. Gli uomini, soprattutto.

Infatti, non si piange allo stesso modo in ogni epoca. Alla fine dell’Ancien Régime e fino al Romanticismo, ricorda l'autrice, le lacrime scorrono abbondanti. Uno spettacolo teatrale che non faccia piangere è un fiasco. Eppure, al momento della Rivoluzione Francese, alcuni autori sollevano critiche contro quella pietà finta che si può comprare e diventa addirittura politica. E si giungerà ben presto a condannare quelli che piangono troppo facilmente delle disgrazie altrui – soprattutto chi è sospettato di avere idee monarchiche. Pian piano, dopo la Rivoluzione Francese, il pudore si trasforma in aridità, come se il cambiamento di sistema politico si ripercuotesse fin nell’espressione lacrimale. Ora, la modernità ama il controllo, ma «Chi non piange non vede», scriveva Victor Hugo, riconoscendo alle lacrime un potere sovversivo che potrebbe essere uno dei motivi per cui nei secoli in molti hanno tentato di controllarle, spiegarle, estinguerle. E se sono importanti e liberatorie le lacrime di tristezza, quelle di felicità ''appartengono all'eternità'' spiega Anne Lécu ''nessuno ci può rubare quegli attimi, anche quando sono passati'', restano sempre da qualche parte. ''Sono una porta aperta su un’altra scena''.

  • di Anna Lisa Antonucci
  • 08 dicembre 2018
  • 13:22

Condividi la notizia

Vai al Canale: ANSA2030
Modifica consenso Cookie