"Questa mostra è sulla vita di mio nonno e racconta di come sia nato un piccolo villaggio vicino al fiume Mbashe per poi diventare un'icona globale. Ha dedicato 67 anni della sua vita al servizio dell’umanità perciò questa è una chiamata al mondo, per dire che dovremmo continuare quello che ha fatto". Nkosi Zwelivelile Mandela è membro dell'African National Congress ed è considerato l'erede dell'ex presidente sudafricano. Lo abbiamo incontrato alla presentazione della mostra allestita alla Leake Street Gallery di Londra e intitolata "Mandela: The Official Exhibition", che ha contribuito a realizzare.
"Mio nonno era un campione di giustizia, pace e diritti umani - ricorda l'uomo - Per me è stata un’esperienza travolgente essergli vicino, le sue esperienze sono diventate vere lezioni per noi, ogni sua esperienza ha plasmato la vita che viviamo oggi. Era una voce per giustizia, pace e diritti umani e noi dobbiamo raccogliere il suo testimone".
La mostra include oltre 150 reperti, incluse foto e video inediti, e comincia proprio con il racconto dei primi anni di vita, dell'infanzia, dell'adolescenza e poi della decisione di cominciare una lotta che lo porterà, come è noto, nel famigerato carcere di Robben Island per 18 anni. La prigionia finirà però nel 1990, dopo 27 anni totali di detenzione, all'età di 71. Il suo impegno politico lo porterà fino alla presidenza del Sudafrica, carica ricoperta dal 1994 al 1999.
Oggi, spiega il nipote, "la lotta per la libertà non è finita e in mente ha un futuro preciso per l'intero continente: "L’Africa deve riconquistare il suo spazio. Deve poter usare le sue risorse naturali per ricostruirsi, creare lavoro e diventare un continente leader nel mondo. La civiltà dopotutto è nata in Africa e perciò è giunto il tempo, in questo 21esimo secolo, che rivendichi la sua posizione".
L'intervista si conclude con un appello: "Invito i leader a riunirsi e a supportare la democrazia e la trasparenza, e a impegnarsi per combattere la povertà .