Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

People

Meg, ex 99 Posse, Napoli mia corona di spine/SENTI LA CANZONE

Cantante è voce e musica del film Camorra di Patierno

Meg courtesy photo Umberto Nicoletti (sito ufficiale Meg) © Ansa
  • Redazione ANSA
  • 02 settembre 2018
  • 21:00

Meg, ex componente dei 99 Posse, ora solista, è la voce narrante del film documentario di Francesco Patierno 'Camorra', presentato alla Mostra del cinema di Venezia e in tv su Rai3 il 4 settembre. La cantante ha anche realizzato le musiche del film. La canzone del film, Corona di Spine, è in anteprima Ansa

CORONA DI SPINE
(Maria Di Donna) Recorded by Meg @ Secret Garden Studio

Una Napoli che non esiste probabilmente più, una città in cui si sviluppa la criminalità organizzata, perde la guapponeria, si mescola alla mafia, tenta un grande salto con il boss Raffaele Cutolo ma non siamo ancora in Gomorra con la sua fascinazione del male in Camorra di Patierno, realizzata con il solo archivio Rai Teche e scritto con il saggista e sociologo tra i massimi esperti del fenomeno Isaia Sales.

"Corona di spine" e' il termine con cui lo studioso Isaia Sales definisce tutto l'hinterland del vesuviano: una vera e propria corona di spine ..."wow, che definizione visionaria! per me che ci sono cresciuta - dice Maria Di Donna, Meg, nata a Napoli - e' carica di significato concreto, scoprirla, e' stata una vera e propria epifania. Ho scritto questo pezzo dopo aver guardato le immagini delle interviste di Joe Marrazzo ai bambini che Francesco Patierno mi inviava, e invito tutti voi a farlo. Attenzione perche' sono un pugno nello stomaco, ma credo sia uno dei pochi modi che abbiamo per capire a fondo la Napoli di quegli anni, e anche la Napoli attuale. Un modo per convincersi definitivamente che voler guardare la cruda realtà , significa volervi partecipare, soffrire con essa e sentire il bisogno imperioso di cambiarla".

Racconta Meg: "Sono cresciuta negli anni 80. Alle elementari andavo già a scuola da sola - come tutti i bambini della mia eta' del resto- e ricordo ancora le raccomandazioni di mia madre la mattina: "non toccare mai le siringhe che vedi per terra!"...le siringhe me le ricordo bene, le guardavo con gli occhi sgranati; nel mio percorso quotidiano facevo lo slalom tra quelle e dei simpatici topoloni -detti dalle mie parti- "zoccole". Gli anni 80 non sono stati un periodo semplice a Napoli, ne' a Torre del Greco, la città' del corallo, dove sono cresciuta, città schiacciata tra le falde del vulcano e il mare. Ricordo perfettamente il giorno del rapimento Cirillo - le mamme corsero a scuola a riprendersi i bambini per la paura- e ricordo perfettamente la sera del terremoto, dopo il quale, in tutto il vesuviano, si continuarono a vedere per anni e anni le baraccopoli di containers in cui gli sfollati vivevano. Furono gli anni dell'ascesa di Cutolo e della Democrazia Cristiana, della speculazione edilizia, dell'eroina e del terrorismo. Anni in cui, quello che vedevo e sentivo intorno a me, forgiava definitivamente la mia esistenza di bambina. Estremamente drammatico, e al contempo, brutalmente...normale. Quando Francesco mi ha chiesto di scrivere le musiche per il suo docufilm e di farne anche da voce narrante, ho sentito che non potevo tirarmi indietro: la stessa bambina che andava a scuola da sola tutti i giorni me lo stava chiedendo silenziosamente, con gli stessi occhi sgranati di allora".

Vai al Canale: ANSA2030
Modifica consenso Cookie