"Nego e respingo il contenuto dell'articolo pubblicato dal New York Times che sta circolando nei media. Sono profondamente scioccata leggendo notizie che sono assolutamente false. Non ho mai avuto alcuna relazione sessuale con Bennett". Lo afferma Asia Argento in una nota nella quale parla esplicitamente di "una persecuzione". "Non ho altra scelta che oppormi a tutte le falsità e proteggermi in ogni modo", aggiunge l'attrice. "Quello che mi ha legata e Bennett - prosegue - per alcuni anni è stato solo un sentimento di amicizia terminata quando, dopo la mia esposizione nella nota vicenda Winstein, Bennett (che versava in gravi difficoltà economiche) inopinatamente mi rivolse una esorbitante richiesta economica. Bennett sapeva che il mio compagno, Anthony Bourdain, era percepito quale uomo di grande ricchezza e che aveva la propria reputazione da proteggere. Anthony insistette che la questione venisse gestita privatamente. Decidemmo di gestire la richiesta in maniera compassionevole e di venirgli incontro".
Asia Argento e il #MeToo, tra battaglie e polemiche
Simbolo campagne anti-molestie divide opinione pubblica
Da simbolo del #MeToo a sospetta predatrice. "Siamo eroine, ma non in Italia, solo nel resto del mondo", aveva detto Asia Argento lo scorso aprile a New York intervenendo in un panel moderato da Ronan Farrow del New Yorker che aveva raccolto pochi mesi prima la sua denuncia contro Harvey Weinstein. La 42enne attrice e regista italiana protagonista delle campagne contro le molestie sessuali oggi si e' ritrovata nel ruolo dell'accusata. Asia, tra battaglie e polemiche: non una novità per la figlia di Dario Argento, descritta alternativamente negli ultimi mesi come vittima e eroina, ma soprattutto come cinica carrierista.
Protagonista di una quarantina di film, da Palombella Rossa di Nanni Moretti a Marie Antoinette di Sofia Coppola, due volte David di Donatello, mentre il suo film da regista Incompresa era andato a Cannes, lo scorso autunno la Argento era stata una delle prime a dare a Farrow il permesso di usare il suo nome inducendo altre accusatrici di Weinstein a uscire allo scoperto.
La sua denuncia aveva polarizzato l'opinione pubblica: da un lato l'hashtag #ForzaAsia, dall'altro una galassia di contrari: aveva fatto storcere il naso il fatto che saltuariamente avesse continuato a far sesso con Weinstein dopo lo stupro a Cannes, cosi' come il fatto che sia lei che le altre donne avessero aspettato tanto (vent'anni nel suo caso) permettere in piazza le malefatte del potente "re" della Miramax.
Con il suo stile abrasivo e sempre sulle barricate, ("Le coscienze si stanno risvegliando, ogni maiale che cade é un titolo d'onore", aveva detto al Guardian in novembre), Asia aveva fatto da parafulmine in una campagna di odio che andava dal "se l'è andato a cercare" al "sennò non avrebbe mai lavorato" all'ambiguo "ma poi ha scelto di starci insieme". La solidarietà era arrivata da donne come Gianna Nannini: "Ha aperto la strada alla voglia di raccontare gli abusi subiti", l'aveva difesa in ottobre la cantante da sempre simbolo della liberazione femminile. Gli ultimi attacchi erano arrivati in giugno dopo il suicidio del compagno Anthony Bourdain che, si scopre oggi, l'aveva aiutata a "gestire" le minacce del giovane Jimmy Bennett mentre stava al suo fianco nella campagna anti molestie: "Cara @AsiaArgento quelli che ti scaricano addosso la loro violenza mentre tu stai vivendo questo difficile momento, li conosco. Io sto con te, siamo in tante e tanti", aveva detto l'ex presidente della Camera Laura Boldrini schierandosi su Twitter dopo le critiche ricevute dall'attrice sui social dopo il suicidio.