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Max Mara: "il femminismo non deve temere il glamour

Max Mara: "il femminismo non deve temere il glamour

Griffiths cita Camille Paglia "Uomini sottoposti a convenzioni"

MILANO, 22 febbraio 2019, 00:28

di Gioia Giudici

ANSACheck

Milan Fashion Week Women 's Fall-Winter 2019/20: Max Mara - RIPRODUZIONE RISERVATA

Milan Fashion Week Women 's Fall-Winter 2019/20: Max Mara - RIPRODUZIONE RISERVATA
Milan Fashion Week Women 's Fall-Winter 2019/20: Max Mara - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il femminismo non deve avere paura del Glamour: questo il messaggio lanciato dalla passerella di Max Mara a Milano Moda Donna. E per rafforzare il concetto, che in passerella prende la forma di una "boss lady" in teddy coat colorato e stivali di coccodrillo, lo stilista Ian Griffiths cita la filosofa femminista Camille Paglia, per la quale "sono gli uomini a dover sottostare a convenzioni in termini di abbigliamento".
    Ecco perché una donna per affermare il suo potere non ha più bisogno di vestirsi da uomo né è costretta a camuffarsi per rivendicare i suoi diritti. "A volte la moda può opprimere le donne, il glamour invece - spiega lo stilista - le aiuta a sfruttare la loro immagine e a diventare ciò che vogliono essere. Molte temono il Glamour per un certo approccio sobrio al femminismo, ma oggi la donna non deve temere una gonna corta e uno stivale alto".
    Per portare in passerella questo concetto, Max Mara ha ripensato ai primi anni '90, quando le top model sfilavano a gruppi, ed ecco un trio di modelle ad aprire la sfilata in stivali alti, tailleur da Power Lady e dolcevita, e un'icona come Eva Herzigova a chiuderla in blazer con bagliori di lurex.
    Sono donne in carriera e, alle gonne lunghe o corte che sembrano nate da una rivisitazione del pantalone sartoriale, abbinano casacche attrezzate con zip riprese dall' abbigliamento da lavoro. In passerella anche minidress in maglia, gilet attrezzati con tasche-borsetta, tante giacche dalle spalle importanti portate con le gonne corte o con i pantaloni ampi. E poi cappotti a vestaglia o con inserti in pelle, cammello o in colori accesi, per donne senza paura che non a caso sfilano all'università Bocconi, dove la metà dei laureati - sottolinea la maison - sono proprio donne. A loro, Max Mara gira l'invito dell'autrice e accademica femminista Roxane Gay a "essere libere di poter indossare qualsiasi cosa si ritenga appropriato per essere se stesse".
     

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