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(di Daniela Giammusso) ''Mi sono accorta che tutto era cambiato una mattina presto. Stavo potando la vigna e dopo due filari mi sono scoperta a parlarle. La rassicuravo, le dicevo che così sarebbe cresciuta meglio, più forte. Convinta potesse davvero capirmi''. Lo racconta ancora con lo stupore tra le parole Roberta Rocco, 47 anni, una carriera da ufficio stampa di un importante teatro a Pisa. ''Una vita impostata - dice all'ANSA - un lavoro che mi prendeva molto, con contratto a tempo indeterminato. Una fortuna''. Poi, uno dopo l'altro, i casi del destino: ''i miei suoceri, che avevano ereditato un podere negli anni '80, con la pensione iniziano a dedicarvisi a tempo pieno. Il mio compagno, impegnato in una libreria scientifica, perde il lavoro. Da me cambia completamente la gestione e non mi ritrovo più in quell'ufficio, che oltre tutto porta via tutte le giornate alla nostra bimba appena nata''.
    E' così che quattro anni fa Roberta ''molla'' tutto, cambia vita e con il compagno Matteo si dedica a tempo pieno alla Fattoria San Vito, due ettari nella campagna di Calci, in Valgraziosa, diventando ''vignaiola naturale''. Una vocazione che dal Lazio alla Sardegna passando per Sicilia, Piemonte, Toscana e Calabria, in Italia sta crescendo sempre più (anche se ancora sotto l'1% della produzione totale) sulla convinzione che il vino debba continuare a essere una risorsa alimentare corroborante e salutare e non ridotto a una sorta di bevanda, alterandone e correggendone i costituenti. ''Per noi il vino buono nasce dall'uva buona e l'uomo deve intervenire il meno possibile. In pratica - riassume Roberta - vuol dire che usiamo uva biologica, nessuna chimica di sintesi ne' lieviti nella fermentazione''. Piuttosto, si alla propoli per rinvigorire la vite o al compostaggio per fertilizzare. ''Ad occuparci della Fattoria siamo noi, la sorella di Matteo e i miei suoceri - prosegue - Una volta raccolta l'uva (rigorosamente a mano ndr) lasciamo che il vino faccia il suo corso in cantina. Abbiamo iniziato a imbottigliare nel 2015 e oggi, oltre all'olio, siamo a 4 mila bottiglie di vino l'anno.
    Vendiamo al dettaglio o ai turisti che si fermano a far due chiacchiere al tramonto. Fra 3-4 anni si aggiungerà anche la produzione dei nuovi filari ai piedi della Certosa monumentale di Pisa''. Vini che alla Fattoria San Vito hanno chiamato con i nomi della terra da cui nascono: il bianco Nicosia, i rossi Cartusia, Santopietro e Verrucano. E la differenza si sente. Per averne un'idea (e un assaggio), la migliore occasione è V.A.N., l'unica fiera dei Vignaioli artigianali naturali in Italia, in programma sabato 17 e domenica 18 marzo alla Città dell'Altra Economia all'ex mattatoio di Testaccio, a Roma. I costi, assolutamente normali, ''mediamente sui 9-10 euro a bottiglia''.
    Il cambiamento di vita, invece, senza prezzo. ''Mai pentita - assicura Roberta - Anche dal punto di vista professionale, sono sempre stata trattata da pari a pari. C'era molto più maschilismo nel mondo del teatro. Anzi, conosco diverse donne che guidano da sole la loro azienda di vini''. A scandire ritmi e scadenze, poi, non è più l'agenda. ''Oggi la mia giornata dipende dalla natura. E' bellissimo, anche se ti spiazza perché non puoi controllarla. Devi lasciarti andare. Se c'è il sole puoi lavorare fuori, se piove vuol dire che farai qualcosa in cantina. Una gelata o la siccità dello scorso anno ti fanno tremare per il raccolto, ma quando poi stappi la prima bottiglia di stagione e assaggi il tuo vino, vero e sincero, quello è il momento più bello. Certo - prosegue - ho cambiato tutto. Nell'armadio un tempo avevo solo abiti da ufficio, oggi scarpe da trekking e maglioni caldi. Ma ho scoperto l'odore della natura che cambia con le stagioni. Adele, mia figlia, cresce libera e posso godermela sempre. Per me ho ritagliato un piccolo angolo al mattino. Mi alzo prima di tutti, alle 5.30, così ho un'ora completamente da sola. Esco fuori con la colazione e respiro a pieni polmoni l'aria che viene su dai campi: sembra di mettere il naso in un mazzo di fiori ed erbette. Gli uccellini cantano a squarciagola contentissimi.
    Ecco, in quel momento sento che finalmente sto 'vivendo' davvero''.(ANSA).