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Food

La ‘veggie attitude’ contagia tutti. Scaffali pieni anche per curiosi amanti della carne

Ma perchè i prodotti vegani hanno forme tradizionali? Sapore di bistecca e fette di mortadella, tutto vegetale, è nuovo trend 'carne finta'

Laurie Patterson iStock. © Ansa
  • Redazione ANSA
  • 08 ottobre 2015
  • 19:41

(di Agnese Ferrara)

(ANSA) Carne, si cambia. Salsicce, hamburger, polpette, salumi, cotolette, mortadelle e perfino le ‘coppiette romane’ senza alcuna traccia di carne mettono d’accordo, per la prima volta, vegetariani e amanti della carne. E’ la ‘veggie attitude’ , decisamente la moda del momento come testimoniano nuove aperture di ristoranti e soprattutto banchi interi di supermercati con aree  ‘veggie-smile’ con cibi dalla forma inequivocabile di carne ma fatti di impasti alternativi, dal tofu ai legumi, dalle uova ai formaggi, dalle fibre ai carboidrati con verdure. E per arrivare nelle catene di grande distribuzione vuol dire che la domanda è fortissima. E la moda a dirla tutta anche un po' caotica. Escludendo dal ragionamento vegetariani e vegani talebani e dando per scontato che non siamo diventati improvvisamente un popolo zero carne, esiste tutta una maggioranza curiosa di scoprire tofu e company ma senza per questo rinunciare ai bucatini all'amatriciana e allo stesso tempo esiste tutta una minoranza di incerti che prova a cambiare il regime in meat free ma alla 'forma' di hamburger, mortadella e simili almeno nell'inconscio non riesce a rinunciare, altrimenti certe confezioni che vanno per la maggiore non si spiegherebbero. Non a caso, nel mondo delle università  stanno studiando nuovi impasti proteici vegetali al sapore di bistecca al sangue, con grandi investimenti delle industrie alimentari.

La nuova attitudine vegana fa leva su un probabile sentimento nostalgico preistorico dei vegetariani che li spinge a preferire cibi alternativi che però almeno ricordino nella forma cotolette, polpette o hamburger, ma anche sulla sempre più forte curiosità dei carnivori verso il trend culinario del momento. Oltre ai pentiti della carne, una moltitudine di persone hanno sviluppato una sempre maggiore coscienza ecologica ed ambientale (l’allevamento del bestiame provoca impennate di consumo energetico).

La nuova tendenza veggie è stata intercettata anche dalle industrie ritenute insospettabili perché fedeli alla carne per tradizione, come le catene dai fast-food che sui panini al manzo e al maiale hanno costruito un impero. I nuovi ‘veggie-hamburger’ e i panini con polpette vegetali spuntati nei loro menù stanno avendo un successo mondiale, anche in Paesi in cui ci si aspettavano sonore bocciature. Come in Germania, patria di bratwurst e sasicce, dove dopo un anno di fallimenti, vede in cima al menu proprio il panino con la polpetta vegana  o l’Italia dove il veggie-burger è arrivato molto tempo dopo gli altri paesi europei ma già gradito.

“I prossimi due anni saranno i più eccitanti” – ha spiegato i giorni scorsi al New York Times Joseph Puglisi, della Stanford University che sta studiando alimenti alternativi alla carne. – “Presto avremo un ampio range di proteine vegetali e creeremo una palette di sapori e aromi identici ai salumi, alle salsicce, alle bistecche al sangue, al maiale e alle jerky (n.d.r. le strisce di carne essiccata, che a Roma di chiamano ‘coppiette’)”. “Siamo stati bombardati di informazioni allarmanti sui rischi di una alimentazione ricca di carni rosse, sappiamo che per fare un hamburger si consuma una quantità di acqua pari a due settimane di docce, ma il gusto per una bella bistecca o un hot dog resta impagabile per molti” – conclude Puglisi che, si legge sul quotidiano newyorkese, fa parte di una start-up leader del settore delle carni finte, la ‘Beyond Meat’, finanziata da grosse fondazioni come quella di Bill Gates. All’inizio del 2013 la start-up distribuiva le nuovi carni finte in 360 negozi americani, oggi in 7.500 fra i quali la catena organic-chic Whole Food. “Vogliamo creare la prossima più grande company di carne degli Stati Uniti, senza usare carne” – sentenzia il fondatore della start-up, Ethan Brown. La veggie attitude rientra così a pieno titolo nell’offerta dei cosidetti ‘comfort food’, cibi familiari e tradizionali, cari sia ai vegetariani che ai carnivori, grazie all’incremento dell’offerta di alimenti che sembrano fatti di carne ma che sono del tutto privi di proteine animali.

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