Cambia la figura del farmacista in Italia: quasi il 20% dei farmacisti privati italiani sta riscoprendo il ruolo di consulente nei confronti del cliente o paziente. È la fotografia scattata dall'Osservatorio farmacia di DoxaPharma che ha presentato un dossier a Cosmofarma Exhibition 2019, in corso a Bologna. L'indagine, realizzata su un campione di 500 attività private, ha descritto un contesto in grande mutamento.
I farmacisti "si sono resi conto che la vera variabile competitiva, davanti a un mondo che sta cambiando, è il farmacista, non la farmacia", ha spiegato Gadi Schoenheit, vicepresidente di DoxaPharma. "O si coglie il cambiamento o l'online può essere una seria minaccia - ha aggiunto - se si investe solo nella farmacia, con belle vetrine e bei locali, ma non c'è un farmacista preparato dietro al banco, allora c'è l'online o il cliente va nella moderna distribuzione".
Fondamentale a suo avviso la formazione e un ruolo chiave lo giocano le imprese. "Questi farmacisti - prosegue Schoenheit - hanno scoperto il bisogno di un nuovo modello di formazione che non è più soltanto formazione di prodotto o di marketing, ma è formazione nella capacità di diventare consulente del cliente: capire i suoi bisogni e dargli un consiglio, instaurando una relazione professionale che continua anche fuori dalla farmacia. Le aziende devono cambiare il modello: non più solo formazione di prodotto, ma anche formazione per interagire con il cliente".
Chiave è anche la connessione con la medicina del territorio. "Il farmacista - ha concluso il vicepresidente di DoxaPharma - è un vero e proprio 'terminale intelligente' che, dopo l'interazione con il cliente, si interfaccia con il medico e controlla l'aderenza terapeutica dei pazienti".
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Cosmofarma