Il tribunale di sorveglianza di
Roma ha respinto la richiesta di detenzione domiciliare avanzata
dai legali dell'ex capomafia Giovani Brusca, da anni
collaboratore di giustizia. Condannato per decine di omicidi e
stragi, tra cui quelle di Capaci e Via D'Amelio, e per aver
fatto rapire e uccidere il piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di
un pentito, Brusca venne arrestato a maggio del 1996.
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