"Rita, una donna integra, generosa
e schiva. Una donna di sostanza come lo era Paolo. Sempre un
sorriso. Non dimentico la dignità nella sua lunga e sofferta
malattia. Seguiva le leggi del cuore, della coscienza e non solo
quelle dei codici. Sei stata tra le prime con Saveria Antiochia
a capire che la memoria delle vittime innocenti delle mafie
andava trasmessa ai giovani come impulso di vita, di
conoscenza, di verità e come desiderio di costruire una Italia
mai più compromessa con le mafie e la corruzione. Una memoria
come pungolo a fare di più e a fare meglio''. Lo dice don Luigi
Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele, ricordando Rita
Borsellino.
''Sei sempre stata allergica alle parole vuote, alle parole come
esercizi di retorica - aggiunge - Credevi nei fatti ed è con i
fatti che ti dobbiamo ricordare. Hai lottato per la verità. 'Non
una verità, la verità', dicevi con tua nipote Fiammetta, perché
solo con la verità si può avere giustizia. Nel tuo impegno
politico hai sempre guardato alla politica come servizio, come
impegno per il bene comune , come dovrebbe essere ma non sempre
lo è. Nelle campagne elettorali non hai mai promesso delle cose
ma dicevi 'vi prometto rispetto'".
''Ciao Rita, la tua è stata una vita che abbraccia la vita -
conclude - Una vita che apriva ai suoi orizzonti agli altri,
alla memoria, all'impegno civile, alla politica e alla
testimonianza di fede. Hai trasformato il dolore per la perdita
di tuo fratello in una testimonianza ai giovani, affinché
riempiano la vita di senso e di significato. Ciao Rita te ne se
andata ma non ti cercheremo tra i morti o sotto la pietra di un
cimitero ma continuerai ad essere tra noi nei volti e nelle
parole di quei ragazzi e di quelle persone che, con la tua
testimonianza, ha stimolato a mettersi in gioco".
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