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Cassazione, svalutato aiuto clan a D'Alì

Cassazione, svalutato aiuto clan a D'Alì

Provvedimento ha annullato verdetto Appello

PALERMO, 26 marzo 2018, 17:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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I giudici della corte d'appello di Palermo hanno "illogicamente ed immotivatamente svalutato il sostegno elettorale di Cosa Nostra a D'Alì". Lo scrive la corte di Cassazione nel provvedimento che ha annullato il verdetto della corte d'appello di Palermo a carico dell'ex sottosegretario all'Interno Antonio D'Alì, accusato di concorso in associazione mafiosa. I giudici romani hanno depositato le motivazioni del provvedimento nei giorni scorsi.
    L'ex senatore azzurro, accusato di avere rafforzato Cosa nostra e di aver goduto dell'appoggio elettorale della mafia, era stato assolto dalla corte d'appello del capoluogo siciliano per le imputazioni relative ai fatti successivi al 1994, i giudici avevano poi dichiarato prescritte le accuse inerenti al periodo precedente a quell'anno.
    "Si dubita della logicità del ragionamento della Corte palermitana - si legge nelle motivazioni - nel momento in cui non prende una posizione netta sulla rilevanza al supporto elettorale fornito da Cosa Nostra a D'Alì non solo nel 1994, ma anche a quello ricevuto nel 2001. La Corte non ha spiegato, infatti, se ed in che termini il rinnovato appoggio del 2001 sia stato ritenuto dimostrato e le ragioni per cui esso non avesse un significato contra reo sia come concretizzazione di un accordo politico mafioso, sia in termini di dimostrazione della persistente vicinanza dell'imputato alla cosca - a dispetto degli anni trascorsi dall'ultimo sostegno - e dell'utilità di quest'ultima ad appoggiarlo nuovamente".
    Secondo la Cassazione, gli elementi raccolti evidenzierebbero "un atteggiamento (dell'imputato ndr) non solo di per sé incompatibile con l'osservanza dei doveri istituzionali di un senatore e sottosegretario, ma altresì sintonico con la vicinanza ed il 'debito' che gravava sull'imputato nei confronti della consorteria che l'aveva sostenuto". "Si tratta di profili che l'approccio settoriale prescelto dalla corte d'appello - dice la Cassazione - non ha permesso di sceverare adeguatamente e logicamente nel suo complesso e che comunque la corte, negando la rinnovazione dell'istruttoria, non ha consentito di approfondire come sarebbe stato necessario".
   

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