Un lavoro di indagine per percepire
cosa per i giovani è legale e cosa non lo è. Incontri tematici
con uomini e donne coinvolti nella lotta alla mafia. Laboratori
e performance artistiche per trasformare gli studenti in "attori
della legalità" e accrescere la loro fiducia nelle istituzioni.
Interviste flash in giro per la Sicilia per raccogliere
pensieri, idee e spunti. Prende vita sabato dalle 9 alle 19.30
al Cinema De Seta, all'interno dei Cantieri Culturali alla Zisa,
la giornata conclusiva del progetto "Tra ombre e luci.
Dall'oppressione della mafia alla libertà di vivere". Il
progetto, finanziato nell'ambito del Piano azione coesione
"Giovani no profit" del dipartimento della Gioventù e del
Servizio civile nazionale della presidenza del Consiglio dei
ministri, ha visto la partecipazione di cinque partner, ognuno
attivo nel proprio ambito e tipologia di intervento:
l'Associazione Concept, il Centro Studi Borsellino, il Centro
Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento
Antimafia, Link e Barbera&Partners. A essere coinvolti con
questionari sulla percezione del fenomeno mafioso e sulla
cultura della legalità e con esperienze laboratoriali, oltre
2000 studenti tra i 14 e i 19 anni, 100 famiglie e 20 insegnanti
delle scuole secondarie di secondo grado di Palermo e provincia:
l'istituto tecnico industriale Alessandro Volta, il linguistico
Ninni Cassarà, gli istituti magistrali De Cosmi, Finocchiaro
Aprile e Regina Margherita, il professionale Pietro Piazza e il
Don Giovanni Colletto di Corleone. Nella giornata conclusiva
saranno presentati i risultati ottenuti attraverso i test e
saranno distribuite venti borse di studio ai giovani che si sono
contraddistinti nella realizzazione di progetti artistici e
videoreportage.
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