"Rita Atria è la settima vittima di Via D'Amelio, onoriamola con l'impegno: la riforma del sistema di protezione dei Testimoni di Giustizia diventi legge. Rita, giovanissima e appartenente a una famiglia di mafia di Partanna, seguendo l'esempio della cognata Piera Aiello, decise di affidarsi a Paolo Borsellino per contribuire a fare giustizia.
La mafia le aveva già ucciso il padre e il fratello". Lo sottolinea in una nota il deputato dem e componente della Commissione Antimafia, Davide Mattiello.
"La strage del 19 Luglio 1992 per Rita fu un colpo fatale e insopportabile - prosegue Mattiello - sopravvisse ancora una settimana e poi si tolse la vita a Roma in Via Amelia il 26 luglio. A lei abbiamo dedicato la proposta di riforma del sistema di protezione dei Testimoni di Giustizia, che la Commissione Antimafia ha licenziato con il voto favorevole di tutte le forze politiche, unanimità che si è ripetuta a marzo di quest'anno alla Camera dei Deputati. Ora la proposta, che fissa in maniera chiara lo Statuto del Testimone, distinguendolo definitivamente da quello del Collaboratore di Giustizia, sta in Commissione Giustizia del Senato. Se il Senato confermasse il testo senza più modifiche, potrebbe diventare legge in tempi brevi e questo sarebbe per noi un modo concreto per onorare la memoria di Rita", conclude Mattiello.
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