I Comuni piemontesi assegnatari di
beni immobili confiscati alla criminalità organizzata hanno
tempo fino al 30 ottobre per aderire al bando della Regione
Piemonte per favorirne il riutilizzo a scopi sociali. Gli enti
interessati sono 63 (36 Torino, 3 Alessandria, 4 Asti, 2 Biella,
6 Cuneo, 5 Novara, 3 VCO, 4 Vercelli) e gli immobili confiscati
sono 265 (50 solo a Torino), di cui 145 già destinati e 120 dati
in gestione. "In questo modo - commenta il presidente della
Regione, Sergio Chiamparino - si è voluto mettere in pratica una
precisa volontà: destinare abitazioni acquistate con denaro
derivante da attività criminose ad iniziative in grado
soprattutto di aiutare concretamente le fasce più deboli della
popolazione". "Riutilizzare beni confiscati alle mafie
mettendoli a disposizione dell'intera comunità per finalità
educative e sociali - osserva l'assessore alle Politiche
sociali, Augusto Ferrari - rappresenta la miglior risposta da
parte della Regione Piemonte alla criminalità". L'assessora alle
Pari opportunità ed Immigrazione, Monica Cerutti, evidenzia,
inoltre, che "questo bando ha una valenza molto concreta nel
destinare beni immobili confiscati per fini sociali, come le
case rifugio per donne vittima di violenza o l'accoglienza di
profughi. Ciò aumenta la sua portata simbolica, restituendo alla
comunità beni sottratti alla malavita. Si tratta di un'azione
assolutamente in linea con l'adesione della Regione ad Avviso
Pubblico, la rete di enti locali e Regioni contro le mafie". Le
risorse stanziate ammontano complessivamente a 200.000 euro, con
una quota di cofinanziamento a carico del Comune del 50%.
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