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Dal Cenacolo a Venezia, arte da salvare

Dal Cenacolo a Venezia, arte da salvare

Ferita da terremoti e bombe al Festival Giornalismo Culturale Pesaro con foto ANSA

ROMA, 15 ottobre 2017, 11:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le bombe della guerra a Milano sulla Chiesa del Cenacolo e quelle della mafia sui capolavori degli Uffizi; l'arte ferita dai terremoti e il patrimonio aggredito dai vandali; ma anche l'eccellenza dei restauri, le tante storie di recupero e di rinascita, da Giotto a Pompei, da Leonardo al Colosseo. La ricchezza del patrimonio culturale italiano e la complessità della sua gestione, tra luci ed ombre, crolli e restauri, sono protagoniste da domani a Pesaro, nell'ambito del Festival del Giornalismo Culturale, di una mostra fotografica realizzata dall'ANSA che racconta i momenti più difficili, ma anche quelli più esaltanti nella storia del patrimonio italiano dal dopoguerra ad oggi. Dal bimbo in fasce nelle braccia del vigile del fuoco a Firenze nella notte buia dell'attentato ai Georgofili, alla sagoma inquietante della grande nave da crociera che si affaccia nelle acque del Canal Grande a Venezia, "Arte da Salvare" - questo il titolo della rassegna realizzata con gli scatti dell'archivio ANSA e allestita al Centro Arti Visive Pescheria - è un racconto per immagini e insieme un puzzle di storie, dalla corsa per salvare il patrimonio nell'Emilia Romagna messa in ginocchio dal terremoto, alle bellezze della capitale offese dalla barbarie dei vandali, dalla Sicilia che riscopre i suoi tesori, a Napoli che porta l'arte contemporanea nelle stazioni della metro. "La storia dell'arte è anche un saliscendi di recuperi e disastri, provocati dall'uomo e dalla natura", fa notare nella sua introduzione il presidente dell'ANSA Giulio Anselmi, spiegando le scelte della rassegna, curata da Mauro e Lorenzo Vallinotto con la collaborazione della redazione immagini e dei fotografi dell'Agenzia. Pannello dopo pannello, il percorso è ad alto impatto emotivo. Si parte dal Cenacolo di Leonardo, con gli scatti in bianco e nero - siamo nel 1945 - del Convento di Santa Maria delle Grazie, ridotto in macerie dai bombardamenti alleati. Ma anche l'immagine dei soldati americani assiepati in pantaloncini sotto il capolavoro di Leonardo che 5 mila sacchetti di sabbia avevano salvato dalla furia delle bombe. E poi i restauratori all'opera nel 1991, l'Ultima Cena prima e dopo il restauro. E' una storia di bombe anche quella della strage di mafia a Firenze. Era il 1993, nell'attentato di via dei Georgofili morirono 5 persone, 48 rimasero ferite. Feriti furono anche gli Uffizi, con crolli e opere danneggiate: gli scatti dell'epoca, in parte anche in bianco e nero, riportano alla memoria i cumuli di macerie fumanti, gli sguardi sbigottiti dei soccorritori, i vigili del fuoco ancora una volta al lavoro nell'emergenza, insieme agli infissi divelti e le cornici dei quadri ammassate a terra nel Corridoio Vasariano. Dalle bombe alle storie di rinascita, con la meraviglia dei colori di Giotto nella celeberrima Cappella degli Scrovegni a Padova, che nel 2002 sono tornati a splendere grazie ai restauri. O con Pompei, prima assediata da degrado e crolli, poi riportata in auge con restauri e nuove aperture.
    Venti storie, venti esempi di tesori del patrimonio di storia e cultura da mettere in salvo, conservare, gestire per il presente e per il futuro. Una scelta, sottolinea Anselmi, frutto di "valutazioni culturali e giornalistiche, quindi non esaustive, ma tali da rappresentare un vero viaggio nell'Italia salvata e da salvare".
   

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