Boom di presenze nelle sale di Palazzo
Ducale al Festival della criminologia organizzato da Il Secolo
XIX e l'associazione No Crime. A metà giornata, per gli
organizzatori, le presenze erano già 4000. A causa delle elevate
presenze al primo incontro di stamani, che apriva il Festival
con l'intervento di Massimo Righi (direttore del Secolo XIX) e
di Angelo Zappalà (dell'associazione No Crime e direttore del
Festival) è stato necessario trasferire il dibattito dalla sala
del Minor consiglio a quella più capiente del Maggior Consiglio
con tanto di maxi schermo per consentire a chi restava fuori di
poter seguire l'evento. Successo ribadito negli altri
appuntamenti della mattina e del pomeriggio, soprattutto per
l'incontro sui Cold Case con il procuratore di Genova Francesco
Cozzi e la genetista del laboratorio della polizia di Torino La
Porta, il medico legale Marco Salvi e il capo della Mobile di
Genova Marco Calì. Massimo Righi spiega così la ragione di tanto
interesse per la criminologia: "Genova è approdo naturale di un
festival che a Torino ha avuto un buon successo e a Genova ne
sta avendo ancora di più, direi enorme. Noi tutti ci stiamo
chiendendo il motivo di questo successo che ci spinge ad andare
avanti su questo fronte. La criminologia è una scienza e le
scienze vanno comprese, capite e spiegate. Evidentemente se
tanta gente rinuncia ad una giornata di sole in Riviera per
assistere agli incontri a Palazzo Ducale significa che c'è la
voglia di capire una scienza complessa ma, se ci sono le figure
giuste per comunicarla, alla portata di tutti. Angelo Zappalà,
direttore di No Crime, ha scritto - conclude Righi - che la
criminologia si conosce dai film e dai talk show in modo
distorto e superficiale: l'intento del festiva è riportarla al
suo contesto vero, scientifico, per farla capire alla gente. La
presenza di tanti giovani è spiegata con il fatto che la materia
sta attirando l'attenzione anche di chi, come gli studenti di
psicologia, vede la criminologia anche come un'opportunità di
lavoro".
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