Si conclude a Roma 'Una vita da
social', campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia
Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il
ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e con
il patrocinio dell'Autorità Garante per l'Infanzia e
l'Adolescenza, nell'ambito delle iniziative di sensibilizzazione
e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori.
Questa mattina il truck di 'Una vita da social' si è fermato al
Convitto Vittorio Emanuele II per incontrare alunni e
insegnanti.
Il progetto, informa la Polizia, "nel corso delle tre
edizioni precedenti ha raccolto un grande consenso: gli
operatori della Specialità hanno incontrato oltre 1 milione di
studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 106.125 genitori,
59.451 insegnanti per un totale di 8.548 Istituti scolastici,
30.000 km percorsi e 150 città raggiunte sul territorio e una
pagina facebook con 108.000 like e 12 milioni di utenti mensili
sui temi della sicurezza online".
L'obiettivo dell'iniziativa è quello di prevenire episodi di
violenza, prevaricazione, diffamazione, molestie online
attraverso un'opera di responsabilizzazione in merito all'uso
della "parola". Attraverso un truck allestito con un'aula
didattica multimediale, gli operatori della Polizia di Stato
incontrano studenti, genitori e insegnanti sui temi della
sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto
a tutte le fasce di età. I dati registrati nel corso degli
incontri nelle scuole, evidenziano che le competenze digitali
degli studenti provengono in tutto o quasi da esperienze di
apprendimento extra scolastico. Ne deriva, pertanto,
l'importanza delle attività di formazione e sensibilizzazione
degli studenti per far sì che la rete possa essere per loro una
grande opportunità e non un limite, ma anche rivolte ai genitori
e agli insegnanti.
Il fenomeno che preoccupa in maniera più forte è il
cyberbullismo: circa 2 ragazzi su 3 dichiarano di averne avuto
esperienza diretta o indiretta. Per questo motivo accolgono con
favore gli incontri gli operatori della Polizia Postale per
formare/informare all'uso dei social. E proprio successivamente
a questi incontri è stato riscontrato un aumento consistente
delle denunce di minori nei confronti di coetanei per episodi di
bullismo e cyberbullismo. "Il divario fra la conoscenza digitale
dei giovani e degli adulti - ha detto il direttore del Servizio
Polizia postale e delle comunicazioni Nunzia Ciardi - è enorme
ed è per questo indispensabile fornire loro tutti quegli
strumenti utili ad evitare le insidie che la rete può
nascondere".
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