Come difendersi dalle insidie del
web, evitare incontri pericolosi e finire così vittime di
soprusi: è il progetto 'Un nodo blu - le scuole unite contro il
bullismo', percorso di informazione e sensibilizzazione sul
bullismo e il cyberbullismo ideato dalla scuola media statale
'Gaetano Salvemini' di San Sebastiano al Vesuvio (Napoli). Nella
sala teatro dell'Istituto, fino a giovedì 8 febbraio, educatori,
esperti e rappresentanti delle forze dell'ordine parleranno agli
alunni di eventuali rischi della navigazione e forniranno loro
gli strumenti per difendersi da episodi di bullismo fuori e
dentro la rete. A veicolare il messaggio vi saranno anche
incontri, proiezioni e dibattiti.
L'iniziativa, cui aderisce anche l'amministrazione comunale, si
realizza nell'ambito del 'Safety Internet Day', la Giornata
Mondiale per la Sicurezza in Rete istituita dalla Commissione
Europea e il cui slogan è 'Be the change: unite for a better
internet'. Giunta alla sua XIV edizione, quest'anno si celebra
in contemporanea in oltre cento Paesi con l'obiettivo di "far
riflettere i ragazzi ed educarli ad un uso sempre più
consapevole della rete ma anche sul ruolo attivo e positivo di
ciascuno nell'utilizzo di internet, in particolare, come
strumento di condivisione" dice Assia Filosa, assessore comunale
alla Pubblica Istruzione.
Nelle giornate di mercoledì 7 e giovedì 8 gli alunni
assisteranno alla proiezione di 'Basta guardare il cielo', il
film del 1998 di Peter Chelsom basato sul romanzo 'Freak the
Mighty' di Rodman Philbrick e incentrato sulla storia
dell'amicizia tra due adolescenti, coetanei, diversi e
difficili.
"Le attività in programma sono state ideate appositamente ma,
la nostra attenzione sul fenomeno è quotidiana grazie
soprattutto all'impegno dei docenti che, ogni giorno, sono al
fianco dei nostri ragazzi e spesso promuovono specifiche
iniziative didattiche in classe come il 'circle time' proprio
per aiutarli a tirare fuori anche le situazioni più delicate e
potenzialmente pericolose", dice la dirigente scolastica
Mariacarmela Iozzia.
"Abbiamo voluto dare il nostro contributo scolastico e sociale
al fenomeno dilagante che coinvolge ragazzi giovanissimi con un
età sempre più bassa che spesso ricorrono alla violenza per
motivi futili e, talvolta, addirittura inesistenti", aggiunge
Cristina Raia, docente referente per Bullismo e Cyberbullismo
che ha ideato e coordinato il progetto 'Un nodo blu'.
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