"Riteniamo che la Commissione
Antimafia abbia commesso un abuso nei nostri confronti. Come ha
detto pochi giorni anche Davide Monti, un magistrato in
servizio, gli elenchi non si sequestrano a nessuno, a nessuna
associazione. I parlamentari di questa Repubblica e anche i
parlamentari europei dovrebbero riflettere su questo strumento".
Lo ha detto in visita a Scampia, ieri sera, il Gran Maestro del
Grande oriente d'Italia, Stefano Bisi.
"La commissione antimafia - ha affermato Bisi - ha gli stessi
poteri e limiti dell'autorità giudiziaria, ma solo in teoria. Se
infatti il potere dell'Autorità Giudiziaria, che è costituita
dal Pm, che esercita l'azione penale nei confronti delle persone
indagate, e dal giudice che valuta le accuse mosse dal Pm,
ascolta la difesa e decreta se debba essere celebrato il
procedimento oppure no, è bilanciato, quello delle commissioni
d'inchiesta, che possono anche utilizzare la polizia
giudiziaria, come ha stabilito una storica sentenza della
Consulta, è senza limiti. L'Antimafia è gip e pm al tempo
stesso. C'è un corto circuito".
"E' per questo", ha ribadito il Gran Maestro, "che ci siamo
presentati anche davanti alla corte europea". "Vogliamo tutelare
e difendere - ha detto - non solo la nostra Istituzione, ma la
libertà di tutti i cittadini. Non si tratta di essere garantisti
o giustizialisti, che sono due categorie dello spirito che
respingo, il problema è un altro. Abbiamo una Costituzione che
va rispettata". "Accadde qualcosa di simile - ha ricordato il
Gran Maestro - agli albori del Fascismo, che perseguitò la
Massoneria definendola il "cancro della società" e nel 1925 la
mise al bando con una legge, che assomiglia molto alle proposte
presentate nei mesi scorsi, che riguardava appunto le
associazioni. Noi continuiamo a fare il nostro lavoro - ha
concluso Bisi - a organizzare momenti di cultura. Ai nostri
incontri viene tanta gente, c'è sempre tanta partecipazione.
Sono la nostra risposta a chi ci vorrebbe cancellare".
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