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"Cittadini consapevoli" contro le cosche

"Cittadini consapevoli" contro le cosche

Lombardo:,idea dopo il baciamano a boss latitante arrestato

REGGIO CALABRIA, 05 dicembre 2017, 13:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un "Registro" che raccolga le firme di "cittadini consapevoli": è l'iniziativa nata a Reggio Calabria, promossa dall'avv. Giovanna Cusumano con la condivisione della Procura distrettuale antimafia e della Prefettura. L'iniziativa è stata presentata al Teatro Comunale Cilea dall'avv. Cusumano alla presenza di numerose scuole cittadine, dei vertici dell'ufficio giudiziario reggino e rappresentanti istituzionali.
    "Subito dopo il baciamano al boss di San Luca Giuseppe Giorgi - ha detto il procuratore aggiunto della Repubblica Giuseppe Lombardo - avevamo pensato a come cancellare quell'immagine che consegnava al Paese un messaggio negativo e che descriveva i calabresi come 'quelli del baciamani alla 'ndrangheta'. Anche perché dalla società civile, in quella occasione, si era alzato un 'silenzio assordante' che andava assolutamente combattuto. Da lì, dunque, l'idea di questa giornata, perché non abbiamo bisogno di eroi, per istituire in prefettura, e con l'aiuto determinante del Prefetto, il 'Registro per la raccolta delle firme dei cittadini consapevoli'. La libertà che la 'ndrangheta ci sottrae - ha detto Lombardo ai tantissimi giovani presenti - è quella che incide soprattutto negativamente per le generazioni a venire. Ecco perché l'idea di istituire il 'Registro', per affermare coralmente 'mafiosi mai!' qui, da Reggio Calabria, capitale mondiale della ndrangheta".
    Per il procuratore distrettuale facente funzioni Gaetano Paci, "l'iniziativa di oggi completa la limitatezza del nostro lavoro, di magistrati e delle forze dell'ordine, e interpella la società civile, la sua parte migliore, come moto di liberazione collettiva dal giogo mafioso per inverare i principi costituzionali democratici". Per il procuratore generale Bernardo Petralia "nelle terre dove c'è una grande mafia, c'è anche un fortissimo impegno antimafia. E questa iniziativa rappresenta un atto d'amore, un semplice atto di consapevolezza verso questa bellissima città". La presidente del Tribunale Maria Grazia Arena ha posto l'accento "sul pericolo che da Reggio Calabria vadano via per mancanza di prospettive i giovani e le intelligenze migliori. E' una tragedia che va contrastata con più determinazione dalla politica e dalle istituzioni".
    Anche il presidente della Corte d'appello, Luciano Gerardis, fautore di numerose iniziative di impegno civile, ha sottolineato come "la presenza numerosa di tantissimi giovani deve spingere la società reggina ad essere meno disgregata, divisa, e più visibile, avendo di fronte una ndrangheta potente, unitaria e visibile".
    "I protagonisti siete voi - ha detto il prefetto Michele di Bari - e insieme, adulti e ragazzi, dobbiamo riconquistare l'ordinarietà del vivere civile, primo passo fondamentale per vincere la battaglia contro la mafia. La 'ndrangheta è un modello di sopraffazione che va sconfitto anche con comportamenti singoli di normalità, giorno dopo giorno".
    La manifestazione, moderata dal giornalista della Gazzetta del Sud Arcangelo Badolati, si è conclusa nell'androne della Prefettura con tutte le autorità civili e militari presenti che hanno sottoscritto il "registro", seguite dalle centinaia di ragazze e ragazzi in attesa in piazza Italia, dinanzi al Palazzo del Governo.
   

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