Un "Registro" che raccolga
le firme di "cittadini consapevoli": è l'iniziativa nata a
Reggio Calabria, promossa dall'avv. Giovanna Cusumano con la
condivisione della Procura distrettuale antimafia e della
Prefettura. L'iniziativa è stata presentata al Teatro Comunale
Cilea dall'avv. Cusumano alla presenza di numerose scuole
cittadine, dei vertici dell'ufficio giudiziario reggino e
rappresentanti istituzionali.
"Subito dopo il baciamano al boss di San Luca Giuseppe Giorgi
- ha detto il procuratore aggiunto della Repubblica Giuseppe
Lombardo - avevamo pensato a come cancellare quell'immagine che
consegnava al Paese un messaggio negativo e che descriveva i
calabresi come 'quelli del baciamani alla 'ndrangheta'. Anche
perché dalla società civile, in quella occasione, si era alzato
un 'silenzio assordante' che andava assolutamente combattuto. Da
lì, dunque, l'idea di questa giornata, perché non abbiamo
bisogno di eroi, per istituire in prefettura, e con l'aiuto
determinante del Prefetto, il 'Registro per la raccolta delle
firme dei cittadini consapevoli'. La libertà che la 'ndrangheta
ci sottrae - ha detto Lombardo ai tantissimi giovani presenti -
è quella che incide soprattutto negativamente per le generazioni
a venire. Ecco perché l'idea di istituire il 'Registro', per
affermare coralmente 'mafiosi mai!' qui, da Reggio Calabria,
capitale mondiale della ndrangheta".
Per il procuratore distrettuale facente funzioni Gaetano
Paci, "l'iniziativa di oggi completa la limitatezza del nostro
lavoro, di magistrati e delle forze dell'ordine, e interpella la
società civile, la sua parte migliore, come moto di liberazione
collettiva dal giogo mafioso per inverare i principi
costituzionali democratici". Per il procuratore generale
Bernardo Petralia "nelle terre dove c'è una grande mafia, c'è
anche un fortissimo impegno antimafia. E questa iniziativa
rappresenta un atto d'amore, un semplice atto di consapevolezza
verso questa bellissima città". La presidente del Tribunale
Maria Grazia Arena ha posto l'accento "sul pericolo che da
Reggio Calabria vadano via per mancanza di prospettive i giovani
e le intelligenze migliori. E' una tragedia che va contrastata
con più determinazione dalla politica e dalle istituzioni".
Anche il presidente della Corte d'appello, Luciano Gerardis,
fautore di numerose iniziative di impegno civile, ha
sottolineato come "la presenza numerosa di tantissimi giovani
deve spingere la società reggina ad essere meno disgregata,
divisa, e più visibile, avendo di fronte una ndrangheta potente,
unitaria e visibile".
"I protagonisti siete voi - ha detto il prefetto Michele di
Bari - e insieme, adulti e ragazzi, dobbiamo riconquistare
l'ordinarietà del vivere civile, primo passo fondamentale per
vincere la battaglia contro la mafia. La 'ndrangheta è un
modello di sopraffazione che va sconfitto anche con
comportamenti singoli di normalità, giorno dopo giorno".
La manifestazione, moderata dal giornalista della Gazzetta
del Sud Arcangelo Badolati, si è conclusa nell'androne della
Prefettura con tutte le autorità civili e militari presenti che
hanno sottoscritto il "registro", seguite dalle centinaia di
ragazze e ragazzi in attesa in piazza Italia, dinanzi al Palazzo
del Governo.
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