Si è tenuto a Reggio
Calabria il primo consiglio direttivo presieduto da Giuseppe
Nucera, eletto alla guida dell'associazione degli industriali lo
scorso 15 settembre.
"Un'assemblea - è scritto in un comunicato di Confindustria
Reggio - estesa alla partecipazione degli Carmelo Basile,
amministratore unico della Fattoria della Piana, eccellenza
nazionale nel settore agroalimentare, e Antonino De Masi e
Angelo Sorrenti, imprenditori della Piana di Gioia Tauro vittime
di mafia, che hanno denunciato le cosche e vivono sotto
protezione".
"Coinvolgere maggiormente quegli imprenditori che possono
diventare un valore aggiunto per questa associazione - ha detto
il presidente Nucera - sarà una consuetudine che porterò avanti
nel corso delle prossime assemblee. Confindustria deve essere un
punto di riferimento forte per coloro che continuano a
denunciare e a rischiare, mantenendo la schiena dritta. La loro
battaglia deve essere la nostra battaglia, perché dove non c'è
legalità non c'è sviluppo. Il valore della legalità deve
rappresentare il faro quotidiano degli operatori economici e di
chi fa impresa".
"In questa direzione, il numero uno degli industriali reggini
- riporta ancora il comunicato - ha annunciato che a fine
dicembre si terrà nella città in riva allo Stretto, con i
vertici nazionali di Confindustria, il Consiglio generale di
Unindustria Calabria incentrato sul tema della legalità.
Imminente, invece, l'assemblea di insediamento del neo
presidente degli industriali reggini, che si celebrerà lunedì 23
ottobre a Gioia Tauro. All'ordine del giorno, il futuro del
porto gioiese e l'istituzione della Zona economica speciale,
temi cruciali per le sorti della Piana e dell'intera Calabria.
Un'altra iniziativa, programmata a novembre, vedrà
l'associazione di via del Torrione impegnata sul fronte del
turismo.
"Vogliamo focalizzare l'attenzione sulla Locride e sulla
fascia ionica - ha sottolineato Nucera - affinché vengano messe
in campo tutte le azioni necessarie a fare diventare questo
territorio un polo turistico. Occorrono degli investimenti sui
collegamenti e sulla logistica per sviluppare quelle importanti
potenzialità che faticano ad emergere".
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