(ANSA) - ROMA, 9 MAG - In Italia sono soltanto 234 i parchi
gioco inclusivi, si trovano soprattutto al nord e spesso non
sono fruibili per bambini e ragazzi con disabilità intellettiva
o con disturbi dello spettro autistico. Per questa ragione la
Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza Filomena Albano chiede
una legge che renda effettivo il diritto al gioco e allo sport
per tutti i minori, compresi quelli con disabilità. E per
rendere effettivo questo diritto sollecita a stanziare risorse
economiche adeguate per realizzare ludoteche, giochi di
quartiere e ludobus e consentire che gli spazi pubblici urbani
siano senza barriere. Le richieste sono contenute in un
documento di studio e proposte presentate oggi dalla Garante nel
corso del convegno "Il diritto al gioco e allo sport dei ragazzi
con disabilità". Il lavoro è stato realizzato dalla Consulta
delle associazioni e organizzazioni, presieduta dall'Autorità
garante, con il supporto tecnico dell'Istituto degli Innocenti.
Sono stati realizzati quattro focus group e intervistate 238
persone (Studenti delle scuole e famiglie con figli disabili,
facendo 18 interviste a ragazzi con disabilità a Milano e
Palermo. E' stato inoltre elaborato un questionario a cui hanno
risposto 173 comuni selezionati con la collaborazione dell'Anci.
All'interno del documento c'è anche il parere della Consulta dei
ragazzi e quello della stessa Autorità garante. "Non esiste in
Italia - ha spiegato la Garante - un'attività di rilevazione su
come, quando e con chi, i ragazzi con disabilità giocano e
praticano attività sportive. Non si sa nemmeno con chi giocano:
se con ragazzi con disabilità a loro volta o se il gruppo di
propri pari. I ragazzi a sviluppo tipico - ha raccontato la
Albano - ci hanno confidato di non ricordare di avere giocato
con ragazzi con disabilità: sono tra il timoroso e il protettivo
e chiedono la mediazione di un adulto quando giocano. Mentre i
ragazzi con disabilità ci hanno confidato che la loro
aspirazione sarebbe quella di giocare con i pari, purtroppo
spesso le famiglie vengono lasciate sole nell'individuazione dei
giochi e degli sport". La Albano si augura che in un prossimo
futuro in Italia possa realizzarsi quanto già è operativo in
Australia ovvero una app che "da' una mappatura dei parchi
giochi inclusivi e esistenti nel Paese. E' una app a
disposizione delle famiglie dei ragazzi con disabilità che
consente di potere individuare il parco giochi più vicino a casa
e anche quello più vicino quando si va a fare una gita". (ANSA).
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