(di Paolo Cappelleri) - MILANO - La vita nel carcere minorile Beccaria di Milano verrà stravolta dal 26 al 30 giugno. Per cinque giorni i 40 giovani detenuti verranno divisi in quattro squadre per sfidarsi in un torneo a rugby, calcio, basket e in piscina, affiancati dall'ex stella del rugby italiano Diego Dominguez e dagli altri testimonial del Mediobanca Sport Camp, la bandiera dell'Inter Beppe Bergomi, le icone del basket Antonello Riva e Dino Meneghin e Federico Morlacchi, nuotatore plurimedagliato alle Paralimpiadi. L'iniziativa, patrocinata dal Comune di Milano, incarna il nuovo approccio di Mediobanca ai temi sociali e ambientali ("Il nostro supporto alla comunità passa anche attraverso lo sport come veicolo di inclusione sociale", spiega Giovanna Giusti del Giardino, Group Sustainability manager di Mediobanca) e va nel solco di un progetto che dal 2009 usa il rugby come strumento di recupero in 24 dei 70 penitenziari argentini, dove ora si registrano i tassi di recidiva più bassi, 2 ogni 100. Lo ha ideato l'avvocato penalista Eduardo Oderigo, che due anni fa è stato ricevuto da Papa Bergoglio con gli Spartanos, la squadra di rugby nata all'interno di un carcere di massima sicurezza alla periferia di Buenos Aires, e settimana prossima sarà al Beccaria, fra i membri dello staff guidato da Dominguez.
"Dobbiamo aumentare l'autostima di questi giovani: hanno sbagliato, stano pagando e devono prepararsi alle opportunità che avranno quando usciranno. Altrimenti rischiano di sbagliare ancora", nota l'oriundo ex capitano della Nazionale, che nei giorni scorsi ha incontrato i detenuti per iniziare a scuoterli dalla monotonia e prepararli a cinque giorni di fatiche in campo, alimentazione corretta e lezioni di gioco di squadra. Intanto è stata messa a dura prova la rigida organizzazione del Beccaria, fra l'inatteso arrivo di una ruspa e il via vai di operai per piazzare pali e porte nuove sui campi, imbiancare la palestra e sistemare la piscina. "Ci stanno facendo impazzire", ha scherzato la direttrice, Olimpia Monda, alla guida di un istituto modello (unico in Italia con una piscina, ha un teatro degno del nome e due cooperative che forniscono lavoro), con i problemi di tanti altri, a partire dal numero di guardie carcerarie. "E' solo una settimana ma può lasciare il segno - è sicura Olimpia Monda, memore anche dell'entusiasmo prodotto nel 2009 dalla visita dei campioni neozelandesi All Blacks -. Questi ragazzi hanno spesso alle spalle storie disastrose, tentiamo di fargli sperimentare nuovi strumenti educativi". A una decina di chilometri il rugby ha messo radici in un carcere dei grandi, a Bollate: la squadra dei Barbari, grazie ai volontari dell'Associazione Sportiva Rugby Milano, sabato giocherà la terza partita fuori dalle mura di cinta, all'Idroscalo.
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