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Mattiello (Pd) replica a Bolzoni

Mattiello (Pd) replica a Bolzoni

In Antimafia. "Giusto pretendere la verità sulle stragi"

ROMA, 24 novembre 2019, 17:51

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Le accuse rivolte a me dal giornalista Attilio Bolzoni sono spiacevoli ma credo che reagire abbia un senso: queste accuse mosse contro me sono un segmento contro un intero movimento che è stato ripetutamente accusato di essere inadeguato, quando non conformista, se non accucciato ai piedi del potere. Spero che replicare possa contribuire alla reazione di chi non rinuncia alla dignità di un impegno che ha segnato tante vite". Lo ha detto Davide Mattiello, ex deputato del Pd ed ex dirigente di Libera, oggi consulente della Commissione Antimafia, durante l'audizione avuta in Commissione antimafia in cui ha replicato ad alcune accuse mossegli sempre in Antimafia alcune settimane fa dal giornalista Attilio Bolzoni.
    Per Mattiello "gli attacchi ingiuriosi di Bolzoni hanno una data d'inizio, nell'ottobre del 2013 con la Commissione antimafia appena costituita: sono stato definito un un 'calabraghe', furbacchione e 'mutolo', sarei insomma un 'infamone venduto'. Per Bolzoni, da deputato e componente della Commissione Antimafia sarei stato attivissimo su mille fronti inutili, tipico di chi non ci capisce niente di mafia". Mattiello ha ricordato di tutti i dossier di cui si è occupato: dall'omicidio di Nino Agostino e Nina Castelluccio al tentativo di tentativo di delegittimare l'allora questione di Latina De Matteis, fino alla latitanza dell'ex deputato di FI Amedeo Matacena che si trova dal 2014 negli Emirati Arabi nonostante si stato condannato con sentenza definitiva: grazie anche al suo lavoro, ha detto, "oggi finalmente esiste un trattato di cooperazione giudiziaria e di estradizione tra Italia ed Emirati Arabi". E ancora, si è occupato della riforma del sistema di protezione dei testimoni di giustizia e si è battuto perche' il protocollo Antoci diventasse legge. "Pretendere la verità su quanto accadde dal 1989 al 1994 non significa rimanere 'appiccicati' alle stragi, ma rispettare un impegno di solidarietà con le famiglie delle vittime, seguire i fili che partono da quella stagione e arrivano al nostro presente. So di aver commesso degli errori ma rivendico l'onestà intellettuale e la passione politica con cui ho cercato di rimediare agli errori. A chi giovi delegittimare, cosa vuole chi cerca di sparare a zero contro errori veri o presunti, credo sia chiaro a tutti", ha concluso.
   

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