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Una legge sulle lobby, convegno a Roma

Una legge sulle lobby, convegno a Roma

Report di Riparte il futuro, più partecipazione contro populismi

ROMA, 12 marzo 2019, 12:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In Italia i tempi sono maturi per approvare finalmente una legge che regolamenti il lobbying, attesa da più di 40 anni. Lo ha ribadito oggi Riparte il futuro in occasione di un convegno tenutosi presso il Centro Studi Americani durante il quale sono stati presentati i risultati del report "Next Lobbying".
    "L'assenza dei ministri Giulia Bongiorno e Riccardo Fraccaro ci è parsa francamente inspiegabile e ben lontana dallo spirito della settimana dell'amministrazione aperta. E, per chi ha voluto inserire quale ruolo del proprio Dicastero anche "la democrazia diretta", non certo un bel biglietto da visita coerente con gli impegni avanzati nel programma di governo", ha detto Federico Anghelé responsabile Relazioni Istituzionali di Riparte il futuro secondo il quale "una norma efficace di regolamentazione del lobbying non dovrebbe concentrarsi solo sulla trasparenza della rappresentanza di interessi, ma anche e soprattutto sull'inclusività dei processi decisionali e sulla disponibilità a renderli aperti e partecipati". Per Riparte il futuro è giunto il momento che il governo italiano mostri un approccio innovativo al lobbying, che non va criminalizzato e punito ma semmai reso più aperto, democratico e trasparente. "Pensiamo che l'uso massiccio delle nuove tecnologie dovrebbe stimolare (buone) pratiche di co-creazione delle decisioni pubbliche, permettendo il coinvolgimento di molti più attori.
    Ciò permetterebbe di controbilanciare le asimmetrie di mercato, garantendo a tutti i soggetti interessati a uno specifico dossier legislativo di esprimere il proprio parere, di portare le proprie competenze e il proprio punto di vista", ricorda Anghelé. "Grazie a questa buona pratica di "ascolto" si potrebbero avere decisioni migliori perché più informate e più inclusive, coinvolgendo non solo associazioni di categoria, grandi aziende e grandi gruppi economici, ma anche quella pluralità di interessi diffusi (cittadini organizzati, piccole aziende, associazioni) che troppo spesso lamentano di non essere rappresentati". "Auspichiamo che il Governo introduca una seria prassi di consultazione degli stakeholder in vista della predisposizione di nuove leggi, in modo da poterne valutare l'impatto generale, di acquisire pareri e informazioni e anche di rendere molto più trasparente il processo decisionale", conclude Anghelé.
    Quello della trasparenza è il secondo punto cruciale di cui si è discusso oggi: grazie alla tecnologia, è possibile verificare chi svolge attività di lobbying e, soprattutto, quali sono i soggetti che il decisore pubblico consulta o invita prima di assumere una decisione. In tal senso, una regolamentazione efficace del lobbying - secondo Riparte il Futuro - dovrebbe prevedere un registro dei portatori di interesse a cui i lobbisti dovrebbero iscriversi obbligatoriamente e la pubblicazione delle agende degli incontri dei vertici delle istituzioni con i rappresentanti di aziende, sindacati, associazioni, professionisti. Stabilendo anche codici di comportamento a cui attenersi e prevedendo sanzioni per chi - nelle istituzioni e tra i lobbisti - dovesse violare tali regole

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