"Metà degli studenti fra i 13 e i 15
anni nel mondo - circa 150 milioni - hanno riferito di aver
subito violenza da parte dei loro coetanei a scuola e fuori". E'
quanto attesta un nuovo rapporto lanciato oggi dall'Unicef.
Secondo lo studio 'An Everyday Lesson: #ENDviolence in Schools'
la violenza tra coetanei - misurata come il numero di bambini
che hanno riferito di essere stati vittime di bullismo
nell'ultimo mese o che sono stati coinvolti in scontri fisici
nell'ultimo anno - "è una componente diffusa dell'istruzione dei
giovani nel mondo. Ha un impatto sull'apprendimento degli
studenti e sul loro benessere sia nei paesi poveri sia ricchi".
Il rapporto, come spiega una nota, sottolinea diversi modi in
cui gli studenti subiscono violenza in classe e fuori. "Secondo
gli ultimi dati dell'Unicef, a livello globale, poco più di 1
studente su 3 fra 13 e 15 anni è vittima di bullismo e circa la
stessa percentuale è coinvolta in scontri fisici; 3 studenti su
10 in 39 paesi industrializzati ammettono di esercitare bullismo
sui loro coetanei. Nel 2017 - scrive poi l'Unicef -, sono stati
registrati 396 attacchi documentati o verificati sulle scuole
nella Repubblica Democratica del Congo, 26 sulle scuole in Sud
Sudan, 67 attacchi in Siria e 20 attacchi in Yemen. Circa 720
milioni di bambini in età scolastica vivono in paesi in cui le
punizioni fisiche a scuola non sono completamente proibite".
"Le ragazze e i ragazzi sono egualmente esposti al rischio di
bullismo, ma le ragazze hanno maggiori probabilità di essere
vittime di forme psicologiche di bullismo e i ragazzi incorrono
in un rischio maggiore di violenze fisiche e minacce. In Italia,
il 37% degli studenti fra i 13 e i 15 anni hanno riferito di
essere stati vittime di bullismo a scuola almeno una volta negli
ultimi due mesi e/o di essere stati coinvolti in scontri fisici
almeno una volta nei 12 mesi passati", si spiega.
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