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Unicef, metà teenager vittime violenze

Unicef, metà teenager vittime violenze

"Scontri e bullismo ostacolo a istruzione per 150mln studenti"

ROMA, 06 settembre 2018, 16:38

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Metà degli studenti fra i 13 e i 15 anni nel mondo - circa 150 milioni - hanno riferito di aver subito violenza da parte dei loro coetanei a scuola e fuori". E' quanto attesta un nuovo rapporto lanciato oggi dall'Unicef.
    Secondo lo studio 'An Everyday Lesson: #ENDviolence in Schools' la violenza tra coetanei - misurata come il numero di bambini che hanno riferito di essere stati vittime di bullismo nell'ultimo mese o che sono stati coinvolti in scontri fisici nell'ultimo anno - "è una componente diffusa dell'istruzione dei giovani nel mondo. Ha un impatto sull'apprendimento degli studenti e sul loro benessere sia nei paesi poveri sia ricchi".
    Il rapporto, come spiega una nota, sottolinea diversi modi in cui gli studenti subiscono violenza in classe e fuori. "Secondo gli ultimi dati dell'Unicef, a livello globale, poco più di 1 studente su 3 fra 13 e 15 anni è vittima di bullismo e circa la stessa percentuale è coinvolta in scontri fisici; 3 studenti su 10 in 39 paesi industrializzati ammettono di esercitare bullismo sui loro coetanei. Nel 2017 - scrive poi l'Unicef -, sono stati registrati 396 attacchi documentati o verificati sulle scuole nella Repubblica Democratica del Congo, 26 sulle scuole in Sud Sudan, 67 attacchi in Siria e 20 attacchi in Yemen. Circa 720 milioni di bambini in età scolastica vivono in paesi in cui le punizioni fisiche a scuola non sono completamente proibite".
    "Le ragazze e i ragazzi sono egualmente esposti al rischio di bullismo, ma le ragazze hanno maggiori probabilità di essere vittime di forme psicologiche di bullismo e i ragazzi incorrono in un rischio maggiore di violenze fisiche e minacce. In Italia, il 37% degli studenti fra i 13 e i 15 anni hanno riferito di essere stati vittime di bullismo a scuola almeno una volta negli ultimi due mesi e/o di essere stati coinvolti in scontri fisici almeno una volta nei 12 mesi passati", si spiega.
   

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