Da ottobre 2016 a aprile 2018 sono
ben 28 gli scioglimenti dei comuni italiani, 70 negli ultimi 5
anni, a conferma della gravità del fenomeno delle infiltrazioni
mafiose negli enti locali. A sostenerlo è Avviso Pubblico, la
rete di Regioni ed enti locali contro le mafie, dopo che il
Consiglio dei ministri, nella seduta di ieri, ha deciso di
prorogare la gestione straordinaria del comune di Marano di
Napoli, ed ha deliberato anche lo scioglimento per infiltrazioni
della criminalità organizzata del Comune di Camastra, in
provincia di Agrigento. Si tratta del 5° caso di scioglimento
del 2018, dopo quelli di Cirò Marina (Crotone), San Gennaro
Vesuviano (Napoli, già sciolto in passato in altre due
occasioni), Mattinata (Foggia) e Scilla (Reggio Calabria).
Sono 4 le regioni maggiormente coinvolte dal fenomeno dello
scioglimento dei comuni: Campania, Calabria, Sicilia e Puglia;
le Amministrazioni coinvolte più volte nella procedura di
verifica delle infiltrazioni mafiose sono tutte concentrate nel
Centro sud.
Sul sito di Avviso Pubblico è disponibile un'apposita sezione
dedicata a questo tema, che contiene tra l'altro un video di
ricostruzione della normativa e alcune mappe interattive. I
grafici e i dati statistici riassuntivi evidenziano l'evoluzione
nel tempo delle decisioni assunte dal Governo e la distribuzione
territoriale dei decreti di scioglimento. Pubblicata anche una
sintesi del dibattito svoltosi a Roma su questo tema il 21 marzo
scorso. Sull'Osservatorio di Avviso Pubblico sono infine
disponibili le sintesi della relazione finale della Commissione
Antimafia e delle ultime relazioni presentate dal Governo sul
fenomeno delle amministrazioni sciolte per infiltrazioni
mafiose.
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